Sorrento. Profondo rosso: caos sanitario

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Un vecchi adagio recita: “se cantano troppi galli il sole non sorge”  Grazie alla pandemia da COVID sono stati convocati Commissari, scienziati, esperti, ricercatori e … venditori di fumo.  A marzo ci è stato detto che se fossimo rimasri rintanati nelle nostre case avremmo sconfitto l’INVISIBILE NEMICO. Molti di noi hanno rispettato tutte le prescrizioni, anche le più incomprensibili e cervellotiche, altri hanno ritenuto opportuno mettere in pericolo la propria e l’altrui salute ed hanno continuto a vivere come prima. Neanche il mesto corteo dei mastodontici mezzi militari utilizzati per trasportare centinaia di salme di defunti a causa del Covid al Cimitero è riuscito a scuotere le loro coscienze.  In Estate, ci hanno detto che potevamo ripartire ma dovevamo indossare la mascherina, disinfettare smpre le mani, controllare la temperatura corporea e tutto sarebbe andato per il verso giusto.  Non era vero. Adesso siamo accerchiati da asintomatici, in molti ospedali è stato soppresso il pronto soccorso, i medici di famiglia si limitano a fare le prescrizioni dei farmaci che inviano alle farmacie e si astengono dal fare visite, al massimo danno qualche saggio consiglio telefonico secondo scienza e coscienza. Nel frattempo il Commissario ARCURI ha comunicato che aveva acquistato vagonate di mascherine, distribuito 72,3 milioni di apparecchiature e dispositivi,  consegnato ed installato nelle varie Regioni 1.679 ventilatori per la terapia intensiva e sub-intensiva, … l’efficienza della distribuzione aveva consentito permesso di equilibrare meglio la ripartizione territoriale di queste fondamentali apparecchiature. Il Commissario ha omesso di comunicare che il SSN non aveva medici in grado di far funzionare questi macchinari! I MEDIA ci hanno detto che i neo-laureati in medicina avrebbero conseguito automaticamente l’abilitazione all’esercizio della professione medica (ovvero senza sostenere l’esame di Stato e senza frequentare un corso di specializzazione). Ma l’ordine dei medici deve rinnovare le cariche sociali e non consente l’iscrizione all’ordine quando è in corso la campagna elettorale. Quindi i neo-laureati non possono eserictare la professione medica, non debbono specializzarsi (d’altra parte le scuole di specilailizzazione sono poche ed a numero chiuso ed è necessario attendere anni per accdere ad una di esse). Per quale motivo questi neo-laureati non sono stati invitati a specializzarsi nell’uso delle fondamentali apparecchiature acquistate dal Commissario?  All’ottava potnza mondiale mancano sempre 19 soldi per comporre una lira. Spero che, accontanato il c.d. nazionalismo, venga chiesto ai medici “stranieri” che da anni operano in Italia di aiutare il nostro traballante SSN. prof. Francesca LAURO

 

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