Sorrento, con la nuova linea indicata dal Sindaco Coppola, si ripropone la questione ambientale.

Dopo l’incontro con le Associazioni e la condivisione di tante problematiche relative al nostro territorio, inerente la tutela dell’ambiente e del paesaggio nonché  l’immediato accoglimento della richiesta del Wwf a fermare i tagli alla Pineta, il sindaco Massimo Coppola , con molta discrezione ma in modo concreto ,sembra essere fermamente intenzionato a seguire la sua linea green come promesso in campagna elettorale. C’è da augurarsi pertanto che anche i membri dell’attuale maggioranza, seguendo l’esempio del Primo cittadino e di Associazioni che da decenni si battono per la tutela del nostro prezioso territorio, dopo l’enfasi della campagna elettorale, facciano anch’essi dopo le belle parole seguire i fatti.

Sorrento – La storia ci insegna che spesso, sebbene votati a maggioranza dal popolo, ci sono amministratori che si limitano a gestire la cosa pubblica, spesso per proprio tornaconto personale ma una volta despotizzati rientrano nel nulla da dove provenivano. Altri invece  che intendono lasciare nel tempo una traccia indelebile del loro operato. Sotto tale aspetto il nuovo Sindaco della città di Torquato Tasso, Avv. Massimo Coppola sembra essere partito con il piede giusto. Se per una località come Sorrento, la cui economia è basata sul turismo e quindi sulle attrattive del territorio, la sua tutela dal punto di vista ambientale, paesaggistico, storico e culturale oltre ad essere una priorità diventa una vera e propria missione. Con un programma, che sotto tale aspetto potremmo definire all’avanguardia e che va contro ogni schema relativo a quanto fatto sinora dalle passate amministrazioni in materia ambientale, il neo Sindaco  fa ben sperare in un futuro di concreta collaborazione con le associazioni ambientaliste presenti da decenni sul territorio, la cui azione in passato è stata spesso contrastata proprio dall’Ente comunale.

L’ambientalismo In un tale contesto sembra però stonare chi pur facendo parte di una maggioranza disposta al cambiamento sembra continuare peccare di un inutile protagonismo quando si va a toccare proprio la materia ambientale. L’ambientalismo, l’amore per la natura, per il paesaggio, per la nostra storia, come dimostrano tante vicende che hanno visto coinvolto associazioni e personaggi del nostro territorio, è qualcosa che si ha nel dna! Si nasce con esso e non se ne può più fare a meno! Ambientalisti non ci si improvvisa! Non è qualcosa da sfoggiare in una campagna elettorale, con passerelle e con qualche evento che tuttora si continua a sponsorizzare. L’ambientalismo è per gente tenace e coraggiosa che non conosce alcun ostacolo nell’affermare la priorità del territorio, soprattutto in un contesto come quella della penisola sorrentina. Dove “territorio” significa anche e soprattutto economia. Sotto tale aspetto è bene qualche volta ricordare cosa ha rappresentato e rappresenta tuttora sul territorio sorrentino l’azione delle Associazioni ambientaliste e contro le illegalità. Da cui senza alcuna presunzione coloro che ultimamente iniziano a maneggiare la materia ambientale potrebbero prendere degli spunti e magari qualche suggerimento. Dai ricordi adolescenziali, quando si combatteva con pochi inutili mezzi, contro la speculazione degli settanta a  danno delle nostre bellissime colline, dei nostri boschi, poi trasformati in parchi per ville di facoltosi proprietari della Napoli bene, dalla lotta contro l’inquinamento delle limpide acque dei nostri ruscelli che già allora vedevano sversamenti di ogni tipo, da trasportare poi verso il mare, l’ambiente e la salvaguardia del nostro territorio è stato sempre qualcosa con cui confrontarsi e prendere una decisa posizione.

Le Associazioni, il Wwf e Claudio d’Esposito – Con gli anni, le battaglie si sono fatte più cruenti e gli antagonisti da contrastare sempre più agguerriti, poiché spalleggiati da amministrazioni comunali compiacenti ed enti istituzionali quasi assenti, mentre l’unico punto di riferimento nel tempo è sempre rimasto la fiducia nella Magistratura. Un azione che si è poi intensificata quando si è potuto far parte e quindi portare sul suolo sorrentino Associazioni nazionali che si battevano già da anni per l’ambiente e contro il male affare. Ma il vero punto di svolta è avvenuto qualche decennio fa quando all’orizzonte è apparso il più “pazzo”, il più tenace, il più coraggioso, il sempre disponibile, forse l’unico a conoscere a fondo la materia ambientalista, Claudio d’Esposito. Referente del Wwf prima e presidente del Wwf Terre del Tirreno poi. Con Claudio è iniziata una forte collaborazione culminata con una azione sempre più tenace contro l’abusivismo edilizio, la cementificazione incontrollata del suolo, e la distruzione del nostro patrimonio arboreo. Un’azione che spesso ha visto coinvolti, oltre gli Enti locali, Autorità ed Enti istituzionali a livello nazionale confrontarsi con l’azione della Magistratura a cui svariate situazioni di forte illegittimità venivano continuamente sottoposte. Tra cui lo stato di totale abbandono della Pineta le Tore, (che soltanto adesso ci accorgiamo essere una novità) dopo che l’amministrazione guidata da Giuseppe Cuomo  allontanò il Wwf dalla manutenzione di tale importante luogo.

Boxlandia e l’assalto al territorio Agli inizi degli anni duemila, grazie ad una legge regionale (spesso aggirata) ,si è permesso lo  sventramento dei nostri preziosi agrumeti nel far posto a parcheggi interrati, il cui scopo nella maggior parte dei casi non è stato quello prefissato dalla stessa Legge , ovvero togliere le auto dalle strade ed abbassare i livelli di inquinamento. Con la cosi detta “boxlandia” si diede inizio ,grazie anche ad amministrazioni comunali compiacenti, alla più grande delle speculazioni edilizie degli ultimi vent’anni. Contrastata soltanto da personalità forti e competenti come i mai dimenticati e troppo prematuramente scomparsi Giovanni Antonetti e Alessandro Schisano e dall’azione tenace che non conobbe sosta del Wwf  e dei VAS (Verdi Ambiente e società). Culminata poi nel 2011 con le denunce che portarono al sequestro del cantiere di Via Rota, diventato poi simbolo di boxlandia ed al  processo del 2016 con le condanne dei responsabili. Nel frattempo costantemente continuava un’azione incessante contro speculatori senza scrupoli che con arroganza e presunzione, spesso con la complicità di amministrazioni ed uffici comunali all’apparenza sempre più inerti, pretendevano di usare il territorio a proprio uso e consumo. Dalle colline ed ai rivoli di Casarlano e Priora, agli agrumeti del centro cittadino, all’occupazione illegittima del suolo demaniale idrico e marittimo , ai valloni, vi è stato ,nel corso degli anni, un assalto continuo contro il patrimonio ambientale e paesaggistico del nostro prezioso territorio.

Le segnalazioni e i controlli Nel frattempo le associazioni ed in particolar modo il Wwf non è rimasto inerme. Continue sono state le segnalazioni sottoposte all’Autorità Giudiziaria ed Enti Istituzionali, dove  la costante spesso evidenziata rimaneva la totale inerzia degli Uffici comunali e delle Autorità locali preposte ai controlli. Un’azione che oltre alle specifiche competenze, fornite da tecnici e professionisti esterni, ha necessitato tanto coraggio ed audacia nel confrontarsi oltre che con le amministrazioni comunali ed autorità locali ,con personaggi senza scrupoli, finanche nelle aule dei Tribunali. Si è potuto pertanto con il passare degli anni, grazie anche agli interventi di Enti Istituzionali come il Ministero dell’Ambiente, bloccare una serie di speculazioni a danno dei nostri paesaggi ed  arginare pertanto una pericolosa deriva verso un degrado irreversibile del nostro territorio.

I rivoli e il dissesto idrogeologico Nel frattempo molte anche le azioni di controllo del territorio dal punto di vista dell’inquinamento ambientale. Dall’azione, iniziata nel 2014,con il circolo locale dell’Associazione contro le illegalità “Antonino Caponnetto” di tutti i corsi d’acqua del reticolo comunale,in collaborazione con il Genio Civile di Napoli e Provincia (a cui va un costante grazie per la collaborazione) coinvolgendo gli Uffici comunali e le Forze dell’Ordine ed in particolar modo il Nucleo Operativo dei Carabinieri di Sorrento. Un ‘ispezione durata quasi un’anno  durante il quale si è chiesto anche il controllo degli scarichi pluviali provenienti da civili abitazioni ed attività commerciali. Mentre su varie forme di inquinamento rilevate nei nostri ruscelli spesso è stata coinvolta anche la Gori con l’esame dei vari campioni prelevati. Ulteriori sono state le richieste di controlli ancora più accurati,  che nonostante varie insistenze e sollecitazioni agli Uffici preposti, a differenza di  importanti Enti istituzionali, come il Ministero dell’Ambiente, spesso sono rimaste inevase da parte del Comune. In merito al disseto idrogeologico, sempre con l’Associazione Caponnetto, oltre a segnalare le evidenti responsabilità dell’ UTC, circa la frana a Via Pantano a Capo di Sorrento, varie sono state le segnalazioni di tombamenti e deviazioni dei corsi d’acqua in netto contrasto con quanto prevede il Regio Decreto 523/1904. Relazioni e denunce in cui varie volte si è stata evidenziata l’inerzia e talvolta anche l’incompetenza da parte dei responsabili degli Uffici comunali preposti.

Il Demanio marittimo  Nel corso degli anni sono state rilevate una serie di ulteriori anomali situazioni problematiche relative al rinnovo delle concessioni demaniali marittime e delle varie occupazioni illegittime del suolo demaniale, che da Marina di Puolo, alla Pignatella, all’abbandono del sito della Regina Giovanna, al Lido San  Francesco, al  costone della Riviera di Massa, passando per Marina Grande e dei suoi arenili perennemente occupati in modo illegittimo da varie attività commerciali. Assolutamente non notate da qualche politico locale, da movimenti e circoli vari che esibendo, in varie manifestazioni e in altre discutibili esibizioni, un impegno mai messo concretamente in pratica, verso la tutela del mare e dei diritti dei cittadini,hanno dato la netta impressione di  usare l’ambientalismo per mera pubblicità.  Anche tali evidenti anomale situazioni sono state oggetto di varie segnalazioni agli Enti ed alle Autorità preposte nonché alla Magistratura  da parte dei VAS-Sorrento, “I cittadini contro le mafie e la corruzione e l’ “Associazione Caponnetto” nonché dalla decisa e concreta  azione del Movimento Civico “Conta anche Tu”, di Francesco Gargiulo.

Le aree da adibire al verde, la centrale Terna e l’eliporto abusivo Dalle Aree superficiali dei parcheggi interrati da adibire alla fruizione pubblica come prevede la Legge Regionale 19/2001, allo scempio in via San Renato, con la distruzione di un agrumeto e le distanze non rispettate dal corso d’acqua (R.D. 523/1904) della Centrale Terna, a tante altre forme di illegittimità e sfregi al patrimonio arboreo pubblico e privato del territorio comunale. Come di recente per il parcheggio a Via Marziale. La lotta a tutte le varie forme di inquinamento che hanno reso invivibili vari quartieri della nostra città sottoponendo a rischio di concrete e serie patologie la cittadinanza, ha visto le Associazioni sempre in prima linea.  Come i sette anni di battaglie per debellare un eliporto abusivo in via Deserto (a proposito di eliporto) causa di un forte e perenne inquinamento acustico ,per anni vera croce per gli abitanti della zona alta del territorio. Un’altra battaglia vinta, con il contributo fondamentale della Magistratura, coinvolgendo vari Ministeri, Autorità Anticorruzione, Arpac, Enac ed altri Enti istituzionali e Autorità preposte. Anche in questo caso, come in passato si è dovuto registrare l’inerzia ed un certo evidente contrasto da parte degli Uffici comunali che alla fine si sono dovuti arrendere di fronte ad evidenti illegittimità risaltate finanche dal Ministero dell’Ambiente.

Il cambiamento e la credibilità – Tutte situazioni quelle sopra descritte che nonostante ne fosse già ampiamente a corrente, hanno colto l’immediato interesse del Sindaco Massimo Coppola, nel recente incontro con le Associazioni.  Dal quale, con ulteriori periodici confronti e nel nome del cambiamento e della trasparenza, si spera, in una nuova stagione di collaborazione che vede come obbiettivo costante la tutela del nostro prezioso territorio. Allo stesso tempo già qualcosa nei nuovi eletti sembra muoversi in tal senso che fa ben sperare che stavolta l’intera Amministrazione prenda sul serio ed in maniera concreta , senza inutili protagonismi la materia ambientalista. Sotto tale aspetto ci si augura  che l’impegno preso qualche giorno fa di passare in modo concreto ad azioni concrete e palpabili, nel nome di quei cittadini e di quel territorio che si vuole tutelare, si attui pienamente. Ben venga la raccolta degli oli esausti, alle iniziative legate all’ecosistema marino ed alla pulizia dei fondali ed all’assegnazione, così come per altre località alquanto discutibile, della bandiera blu. Argomenti che spesso sono stati oggetto di pubblicità per movimenti e associazioni che al momento non abbiamo rilevato a fianco di chi, guardando alle nuove generazioni, della tutela dell’ambiente in penisola sorrentina ne ha fatto una ragione di vita, mettendoci da decenni  la faccia e ben altro!

I fatti che contano – Iniziando dalla pulizia degli arenili (Marina Grande) opportuno sarebbe  che la nuova Amministrazione e con essi i vari consiglieri comunali alcuni dei quali illustre conferme nel Civico Consesso che hanno deciso, nello specifico, di mettersi  in gioco,  si impegnassero  a ripulirli anche di tutte quelle illegittimità, come l’occupazione abusiva del suolo demaniale, da parte di altrettante dubbie attività commerciali.  La stessa azione , per un minimo di credibilità, dovrebbe seguire, ora che si intende rinnovare le concessioni demaniali, in particolar modo al Lido San Francesco. Dove come è noto da tempo vi è una evidente situazione di abusi edilizi sull’area demaniale che bloccano il ripristino del vecchio percorso comunale verso il Ninfeo delle Sirene. Più volte denunciate dalle Associazioni e per le quali come indicato di recente anche dalla Soprintendenza ,nonché dal Testo Unico Edilizia 2020 e sentenze del Tar Campania, il Comune dovrebbe passare alla immediata demolizione. Si spera che il Gruppo di Consiglieri votati al cambiamento ed alla tutela dell’ambiente, che non può  prescindere dal rispetto delle regole e delle Istituzioni,si attivino in tale senso. In merito alla vicenda della Pineta le Tore che sembrerebbe  essere all’improvviso una novità, anche per i consiglieri  che ora vogliono vederci chiaro (ma che erano praticamente gli stessi che occupavano i medesimi scranni nella passata consiliatura quando si è permesso il taglio forsennato degli alberi) per un minimo di credibilità sarebbe consigliabile andarci cauti o quantomeno proporre ed attuare nell’immediato soluzioni credibili per la cittadinanza. In merito a rivoli e valloni sarebbe molto più semplice controllare, cosa hanno realizzato poi gli Uffici comunali ed i dirigenti preposti dopo le ispezione del 2014 da parte  delle Associazioni insieme al Genio Civile In quanto nonostante le varie segnalazioni e successive relazioni del Genio Civile e del Nucleo Operativo dei Carabinieri non sono mai stati presi provvedimenti inerenti le innumerevoli illegittimità urbanistiche rilevate ed in contrasto con il R.D. 523/1904. Non solo non è stato mai consentita o presa in considerazione dall’Ufficio Demanio ulteriore ispezione segnalata circa  gli scarichi pluviali all’interno dei rivoli e valloni. Dato che  già da allora era chiaro che la pulizia del mare deve avvenire a monte, nei rivoli e nei valloni .Dove i rifiuti raccolti lungo le strade dalla acque durante i nubifragi ,vengono deviati nei corsi d’acqua e quindi dirottati a mare. –  Altre situazioni per le quali potremmo vedere all’opera la credibilità del nuovo percorso ambientalista che si è dichiarato voler inaugurare da parte di alcuni esponenti del Consiglio Comunale, potrebbe essere il chiarire finalmente a gran parte della cittadinanza cosa sta succedendo, dopo la distruzione di un agrumeto di oltre 4 mila mq con la Centrale Terna di Via San Renato, e quale futuro circa il potenziale inquinamento elettromagnetico. Passando per la questione ancora irrisolta dell’ennesimo atto di arroganza sotto gli occhi delle Autorità preposte  del parcheggio di Via Marziale, senza andare troppo lontano fare applicare una buona volta la L.R. 19/2001 sulle aree superficiali dei parcheggi interrati, che devono essere adibiti a verde e a fruizione pubblica. Immense aree a disposizione della cittadinanza che da anni non si riesce a svincolare dall’arroganza dei proprietari quando la legge lo prevede. Alla stessa maniera un ‘impegno concreto finalmente necessiterebbe nel risolvere l’atavica questione dell’area ormai abbandonata del parcheggio di Via Rota e se destinarla finalmente ad area verde a disposizione della cittadinanza.

Il Vallone dei Mulini – Infine la questione ambientale per eccellenza che tiene banco in città da qualche decennio, il Vallone dei Mulini! In merito alla quale non si è capito il perché, una questione cosi sentita da gran parte della cittadinanza, non è stata nemmeno sfiorata per tutta la campagna elettorale e nemmeno in questi giorni quando i nostri consiglieri ricordano di essere stati ambientalisti e si prefiggono di incanalarsi in tale percorso anche per il futuro “collocando le politiche legate all’ambiente nei primi posti della futura agenda cittadina”. Si presume pertanto che se nei prossimi mesi intendendo porre particolare attenzione anche a rivi e valloni  si inizierà, una buona volta ad interessarsi di cosa è successo in dieci anni, all’interno del Vallone dei Mulini. Dato che ancora una volta , come in passato, sembra essere una situazione che  si tende ad ignorare. Una presa di posizione in tal senso, oltre che dalla cittadinanza, sarebbe senz’altro apprezzata da coloro (gli Ambientalisti) ,che in questa vicenda nonostante minacce ed avvertimenti da anni, rischiando di proprio, vi hanno messo  la faccia  tutti i livelli. Una vicenda che grazie anche al contributo di  una stampa locale attenta e sensibile ha ottenuto una risonanza a livello nazionale ed oltre. Un’Amministrazione votata al cambiamento ed alla trasparenza e che intende, come dichiarato, sventolare la bandiera della tutela dell’ambiente e del paesaggio, non può dimenticare gli sforzi e l’azione portata avanti, nel corso degli anni, dal solito Claudio d’Esposito con il Wwf ed iniziata ancora una volta dal compianto Giovanni Antonetti nel 2012 e poi culminata con le dettagliate denunce del 2019 del Wwf Terre del Tirreno e VAS che hanno sollecitato l’intervento della Magistratura. Associazioni rimaste per anni  in trincea a combattere  contro un sistema che man mano che si andava avanti dimostrava il suo radicamento sia negli Uffici comunali (come sempre restii al rilascio degli Atti) che in gran parte del Consiglio comunale. Di cui ora alcuni membri, dopo la riconferma elettorale, si professano ambientalisti convinti. Oltre a poche decine di cittadini nessuno in dieci anni di battaglie per la tutela di un bene prezioso per la Città e rinomato a livello mondiale, ha mai mosso un dito in tale direzione. Soltanto un gruppo di audaci come i responsabili di Wwf Terre del Tirreno e VAS – Sorrento, alla fine ha saputo ostacolare tale ennesimo scempio con il sequestro del cantiere. Un’ulteriore azione portata avanti ,nonostante continui ed evidenti segnali di “contrasto” ,con denunce dettagliate all’Autorità Giudiziaria, coinvolgendo Enti istituzionali e vari Ministeri.  Segnalazioni ,denunce e deposizioni in Procura, ancora una volta si era costretti ad evidenziare  il comportamento alquanto discutibile di un’amministrazione comunale (membri del Giunta, Consiglieri di Maggioranza ed Opposizione), delle Autorità locali preposte ai controlli, nonché di gran parte dell’ Ufficio Tecnico Comunale, della Segreteria Generale  e dello stesso Sindaco.

Come si è potuto constatare lottare costantemente per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e del proprio territorio richiede audacia, coraggio, tanta forza di volontà e determinazione, doti che difficilmente si riescono a trovare in chi fa politica. Ora se il messaggio inviato è quello di impegnarsi seriamente per la causa ambientale, che nel caso del nostro territorio è direttamente legata all’economia turistica, bisogna far contare i fatti. I fatti al momento dicono di dare determinate e concrete risposte alle suddette questioni, evitando inutili passerelle e mettendosi  in gioco in modo concreto nell’ostacolare ogni forma di illegalità che possa danneggiare il nostro territorio.  Da parte loro le  associazioni ambientaliste e contro le illegalità, continueranno  il loro percorso, ma  a differenza del passato e come confermato al Primo Cittadino, semmai le si vorrà coinvolgere, ci sarà la massima collaborazione per cogliere tali obbiettivi. Un azione che come ribadito, richiederà un forte impegno, lealtà e nessuna ipocrisia. – 03 novembre 2020 – salvatorecaccaviello

foto di copertina, Rosario Di Nota

 

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