Sorrento, addio al maestro Lello Zito. Il ricordo di una sua allieva: “E’ stato un regalo sul mio cammino”

Apprendere la notizia della scomparsa del Maestro Lello Zito è stato un colpo al cuore. Ho avuto la fortuna e l’onore di averlo come professore di disegno dal vero all’Istituto d’Arte e conservo di lui un bellissimo ricordo. Un Artista nel vero senso della parola perché, oltre all’indiscussa bravura, era sempre pronto a condividere con noi studenti tutti i segreti delle tecniche del disegno, a seguirci con attenzione non essendo mai avaro di consigli preziosi. Le ore di disegno dal vero erano quelle che preferivo perché mi permettevano di esprimere il mio estro creativo, quell’aula piena di oggetti di tutti i tipi aveva un fascino che è difficile da spiegare a parole. Si passava dai vasi ai soprammobili, dalle caffettiere alle bottiglie dalle forme più varie. Dai manichini alle statue. Ed il professor Zito capì subito la mia passione, che ho conservato negli anni, per il ritratto. Ero sempre quella che si sedeva davanti ad una statua per ritrarne il volto, rigorosamente con la tecnica del chiaroscuro monocromatico. E da grande maestro, mi ha seguito ed incoraggiato a continuare su quella strada e migliorare la tecnica del ritratto, consigliandomi sul modo di posizionare le statue davanti al cavalletto facendo sì che la luce fosse perfetta per far risaltare il gioco di ombre. Ed è grazie a lui che ho appreso tanti piccoli segreti ed ho migliorato ed affinato la tecnica. Ho fatto tesoro delle basi che lui mi ha regalato e le ho fatte mie, le ho sviluppate ed ho proseguito sul mio percorso che ancora oggi mi porta a prediligere i volti. Il maestro Zito è stato un regalo sul mio cammino.

Ricordo quando il 31 marzo 1996 organizzammo la prima Via Crucis Arte in memoria di mio padre che, tra l’altro, era anche suo amico. Eravamo alla ricerca di 15 pittori disposti a realizzare un’opera di grandi dimensioni in estemporanea ed in poche ore. Il mio pensiero cadde subito su di lui e lo andai a cercare all’Istituto d’Arte per proporgli l’idea. Appena gli raccontai della manifestazione lui mi disse subito di sì, felice di partecipare prima che come artista come amico di papà. Ed anche in quell’occasione mi regalò dei consigli perché mai prima di allora avevo realizzato un’opera così grande su un panello di legno, abituata al disegno sul cartoncino. E la mattina del 31 marzo, quando io ero già in Piazza Cota davanti al mio cavalletto, lo vidi arrivare con i suoi pennelli ed i suoi colori e posizionare il suo cavalletto accanto al mio. Quel giorno, in una Piazza gremita di gente, lavorammo fianco a fianco ognuno alla sua opera. In quel momento non eravamo più un professore ed una studentessa, ma entrambi impegnati nello stesso progetto.

Oggi con la sua scomparsa perdiamo un grande Artista ed un grande uomo. Io perdo un grande Maestro. Ma gli artisti, si sa, non muoiono mai ma restano vivi attraverso le loro opere. Perché l’arte rende immortali. Addio Prof. Con gratitudine e riconoscenza Annalisa Cinque

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