Sono io la mamma al plutonio di cui parla De Luca e voglio che mio figlio vada a scuola

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«Sono io la mammina del latte al plutonio, ma è una formula magica che terrò per me». Scherza ma non troppo Arianna Montesano, 37enne consulente del lavoro di Napoli – quartiere Vomero – e da venerdì idolo del web dopo la consueta diretta del presidente Vincenzo De Luca. È lei la «mammina con la mascherina fashion e gli occhi ridenti e fuggitivi» a cui De Luca si riferiva, parlando delle restrizioni scolastiche per il virus e annunciando la chiusura degli asili. E richiamando un’intervista televisiva in cui lei dichiarava che «la sua bambina voleva tornare a scuola per imparare a scrivere», il presidente ironizzava dicendo che era l’unica alunna d’Italia che voleva andare a scuola, forse perché «ogm, tirata su con il latte al plutonio». Dopo la diretta, come sempre, i social sono impazziti con meme e ironie sulle battute del presidente, mentre Arianna scopriva di essere la diretta interessata ed è stata tempestata di telefonate e lettere di «sostegno» scrive Francesca Mari su Il Mattino quotidiano della Campania . Arianna è sposata con l’avvocato Francesco Annunziata ed ha due figli, Antonio di 10 anni e Alessandro di 5 anni.
Allora è lei la famosa «mamma al plutonio»? E la bambina che piangeva per tornare a scuola è sua figlia?
«Il presidente è stato informato male. Io ho parlato di un bambino, mio figlio Alessandro che frequenta la prima elementare. Non avevo, tra l’altro, nemmeno una mascherina fashion ma quella chirurgica. Forse ha detto così perché mi ha vista curata e non con la tuta e la pinza nei capelli, come nell’immaginario un po’ sessista si intendono le mammine».
De Luca le ha telefonato?
«No. Forse nella nota che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook è tornato sui suoi passi. Ma non deve chiedere scusa a me, bensì a tutte le mamme, anzi a tutti i genitori che vivono un momento drammatico e su cui fa del sarcasmo gratuito».
Qual è stata la sua reazione durante la diretta?
«Dopo una mattinata di lavoro in smart working, perché seguo la Dad dei miei figli, sono arrivata in studio alle 15 e una mia collega ascoltava la diretta. Le ho detto di spegnere perché non sopporto più l’atteggiamento teatrale e sarcastico di De Luca. Quindi non l’ho vista, ma quando hanno cominciato a telefonarmi in tanti ho realizzato che fossi proprio io la mammina di cui parlava. Prima ho riso, anche se c’è poco da ridere».
È arrabbiata?
«Credo che il presidente abbia sminuito non solo me ma l’intera platea dei lavoratori scolastici, dei genitori e dei bambini. Ha detto che sono l’unica madre che vuole portare i figli a scuola, mentre ci sono state proteste e flash mob. Più che fare ironia dovrebbe darci delle risposte, trovare delle soluzioni come in tutto il mondo in cui lasciano le scuole aperte trovando delle soluzioni. Io spero che riveda le sue decisioni sulla chiusura, i bambini sono privati del loro mondo. Non vogliamo liberarci dei nostri figli e mandarli a scuola, ma non vogliamo privarli di un loro diritto. Io, poi, riesco a organizzarmi, ma molte mamme non riescono nemmeno a fare la Dad. Già in Campania c’è il più alto tasso di dispersione scolastica d’Italia, così si triplica».
E non teme i contagi a scuola?
«Certo! Non siamo negazionisti, ma impauriti e in cerca di soluzioni, e il presidente deve darcele. A scuola le regole anti Covid sono rispettate in pieno e sono sicure».
Ha votato De Luca?
«Sì, ma mi rimangerei la scheda elettorale. Il suo modo di fare autocelebrativo e autoritario, mentre siamo al collasso per la pandemia, non è credibile».
Prima delle elezioni non era così?
«Sì, ma pensavo fosse il suo modo di arrivare a tutti. Ma non è così».
Si sente al centro di chiacchiere?
«No. Ma sento di incarnare tante donne e mamme moderne ancora vittime di sessismo. Sono stata contattata da molte mamme, faremo un flash mob per le scuole. Intanto mio figlio Antonio, appresa la storia, ha detto mamma il signor De Luca è un bullo».

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