Salerno. I contagi risalgono oltre quota 500 e ci sono altri 7 decessi

Più informazioni su

Salerno. I contagi risalgono oltre quota 500 e ci sono altri 7 decessi. Risalgono i positivi nel salernitano. Sono 530 i tamponi positivi comunicati dall’Unità di crisi, con punte a Salerno, dove si registrano 61 casi, Nocera Inferiore (45), Cava de’ Tirreni (43). Nuova fiammata a Baronissi, con 24 nuovi infettati. Da registrare anche altri sette decessi. Lacrime ad Agropoli, Baronissi, Nocera Superiore, Sassano, Salerno e Acerno. E a Sarno, dove si è spenta la moglie dell’uomo di 85 anni morto due giorni fa. La stessa fine dopo 63 anni di vita insieme. Ed è di nuovo tensione in pronto soccorso. Dopo l’episodio di Salerno di qualche settimana fa, camici bianchi minacciati a Nocera Inferiore dai figli di una signora positiva perché non vogliono ricoverarla. Necessario l’intervento dei carabinieri.
I DECESSI Il virus continua a mietere vittime nel salernitano. Sono sette i decessi rilevati ieri. Di questi, il più giovane è un 34enne di Agropoli, ricoverato in terapia intensiva nel locale ospedale. Dolore a Sarno, dove è morta la moglie dell’86enne deceduto due giorni fa: avevano vissuto insieme per 63 anni. Lacrime anche a Sassano, dove è scomparso un 62enne ricoverato all’ospedale di Polla. L’uomo era arrivato al pronto soccorso del Curto dopo essere stato colpito da un malore. Era affetto da gravi patologie pregresse. Altro lutto, in pochi giorni, pure a Nocera Superiore, con la scomparsa della 79enne Rosa Milito. A Baronissi, invece, il decesso di Anna Memoli, ottantatré anni, ricoverata qualche settimana fa in ospedale per un intervento chirurgico. Si è spenta ieri mattina al Da Procida di Salerno. Altri due lutti, infine, a Salerno, dove è morto un dipendente del tribunale, e ad Acerno.
COMUNE PER COMUNE Tornano sopra quota 500 i contagi quotidiani in provincia. Sono 530, infatti, i tamponi positivi comunicati ieri dall’Unità di crisi, di cui ad Acerno 1, Albanella 2, Altavilla Silentina 1, Amalfi 1, Angri 38, Auletta 1, Baronissi 24, Battipaglia 39, Bellizzi 7, Bracigliano 4, Buonabitacolo 3, Caggiano 1, Campagna 14, Capaccio 2, Castel San Giorgio 10, Castiglione del Genovesi 1, Cava de’ Tirreni 43, Celle di Bulgheria 1, Contursi 1, Corbara 4, Eboli 13, Fisciano 7, Giffoni Valle Piana 5, Mercato San Severino 8, Montecorvino Pugliano 4, Montecorvino Rovella 10, Nocera Inferiore 45, Nocera Superiore 20, Olevano sul Tusciano 3, Oliveto Citra 1, Padula 3, Pagani 28, Pellezzano 6, Polla 1, Pontecagnano 9, Positano 3, Roccadaspide 1, Roccapiemonte 4, Sala Consilina 10, Salerno 61, San Cipriano Picentino 3, San Giovanni a Piro 1, San Gregorio Magno 1, San Marzano sul Sarno 9, San Pietro al Tanagro 1, San Valentino Torio 3, Sant’Arsenio 1, Sant’Egidio del Monte Albino 5, Sarno 20, Sassano 5, Scafati 26, Scala 1, Siano 4, Sicignano degli Alburni 1, Tramonti 1, Vietri 8.
LA VIOLENZA Da registrare, inoltre, nuovi attimi di tensione in un pronto soccorso. A essere minacciati da parte dei familiari di una donna positiva giunta in ospedale, questa volta, i medici dell’Umberto I di Nocera Inferiore, rei di non voler ricoverare, a loro dire, la madre. Necessario l’intervento dei carabinieri per ristabilire la calma. Spostandoci sul fronte sanitario, a Pagani, come annunciato dal sindaco Lello De Prisco, dalla prossima settimana, arriveranno 11 nuovi medici per potenziare l’Unità speciale di continuità assistenziale. L’iniziativa rientra in una più ampia operazione di reclutamento di 61 camici bianchi messa in campo dall’Asl a sostegno delle Usca della provincia.
LE ANALISI Le parti sociali, intanto, corrono a sostegno degli operatori dei laboratori di Asl e Ruggi, chiamati a un ritmo infernale di analisi dei tamponi dall’inizio dell’epidemia. «Bisogna restituire a questi professionisti – sostiene la Fp Cgil Salerno – la giusta valorizzazione, prevedendo nuove assunzioni per il potenziamento dei servizi a loro affidati, e partendo dalla fondamentale necessità di proroga dei contratti per i lavoratori precari in essere, consentendo loro una futura stabilizzazione». Restando sul tema tamponi, la Fisascat Cisl denuncia che per gli operatori impiegati in appalto negli stabilimenti dell’azienda ospedaliero universitaria costano 80 euro. Sempre la Cisl rileva «che tanti operatori sanitari della dirigenza, ma soprattutto del comparto, dopo qualche mese di lavoro al Ruggi, accettano altri incarichi proposti da altri enti sanitari pubblici». «Questo è dovuto alla completa mancanza di una vera politica di gestione del personale – scrive il segretario della Funzione Pubblica Pietro Antonacchio – Il Ruggi rincorre sempre le graduatorie, ma di fatto non inserisce stabilmente nei suoi ranghi gli operatori sanitari. Si assiste ad un avviso pubblico di operatori socio sanitari con oltre 200 idonei, ma solo una decina hanno ad oggi accettato la proposta».

Fonte Il Mattino

Più informazioni su

Commenti

Translate »