Piazza Cota. Terzo giorno di lockdown. Stato e impressioni

La piazza è sempre il termometro sociale per eccellenza. Che cosa c’è? che cosa non c’è? La polizia urbana, con due gentili vigilesse, invita a non fare assembramento, la pescheria è aperta, il supermercato e la la libreria pure. Possiamo consumare un caffè sulla soglia del bar marianiello o sul quella del Birinbon. Le signore passano frettolose. Il professor Ferrigno ci rilascia le sue impressioni e i progetti per il Natale, preannunciandoci che non mancherà qualche recitale tra letture e musiche di Annabela Severi e Alfonso Delli Franci, ma giusto per far qualcosa, e non farci scivolare addosso la festività. L’imprenditore sig Alfredo Russo, rilascia le sue impressioni e lo stato dell’azienda. Tutto fermo, lavori, operai e macchinari. Alla domanda l’invito a rientrare l’avete ricevuto dai solerti direttori di banca? prontamente risponde già fatto! Quello che ci preoccupa sono i cartelli FUORI TUTTO, vicino alle serrande abbassate e polverose! Riapriranno? è il grande quesito. Necessitano aiuti e solidarietà. Immancabile in piazza il camion rosso dei corrieri espressi. Mai possibile che la gente non si renda conto che l’acquisto da Amazon o altri, il cosiddetto e-commerce  sono la condanna dei mercanti locali, e che le tasse le pagano in Olanda. La forzata ricerca del risparmio a tutti i costi produce uno scenario futuro catastrofico per il paese.

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