Piano di Sorrento, l’omelia di Don Pasquale Irolla: “Incoraggiamoci a vicenda perché nessun luogo è lontano”

Piano di Sorrento. Riportiamo la bella ed intensa omelia di Don Pasquale Irolla durante la celebrazione eucaristica mattutina nella Basilica di San Michele Arcangelo: «Da oggi vogliamo sottolineare la gioia di essere vivi, di non essere ancora contagiati, ammalati, allettati o morti? Perché abbiamo una grande opportunità che oggi Gesù ci riconsegna. Sono i nostri giorni, le nostre energie, il nostro amore, i nostri vizi, anche il nostro peccato. Tutto impastato può generare grandi cose. Non dobbiamo lasciare le redini della nostra vita, anche se le cose sono difficili, anche se non sappiamo come vivremo il Natale, come andranno le attività, quando si riapriranno. E’ importante che oggi riceviamo questa iniezione di fiducia, di forza, di speranza. Anche in un solo giorno si può fare tantissimo e quel che oggi ci viene riconsegnata è la grande speranza che quel che tu nutri nel segreto quando poi hai l’opportunità riesci a realizzarlo alla grande. Ed oggi che la Liturgia ci invita a guardare il traguardo dell’Anno Liturgico, cioè la solennità di Cristo Re di domenica prossima, è bello che la parabola dei talenti venga di nuovo a risvegliarci. Noi non saremo puniti, bacchettati, per aver sbagliato tutto nella vita ma per essere stati pigri e per aver avuto paura di rischiare. E noi viviamo proprio la grande opportunità di rischiare, di seminare speranza, di incoraggiarci a vicenda per non abbatterci perché nessun luogo è lontano. La Basilica la puoi visitare col cuore, con gli occhi, di persona, perché tutto ciò che a noi sembra esserci stato tolto in realtà lo possiamo impiegare con più amore, con più forza, non appena ne avremo l’opportunità. Ed allora incoraggiamoci a vicenda, noi siamo vivi. Le nostre famiglie, anche se vengono messe alla prova perché siamo troppo vicini o perché non riusciamo a stare soli, le nostre famiglie sono vive, ricevono grazia, ricevono forza. E noi che celebriamo l’Eucaristia possiamo fare la differenza non accontentandoci di dare poco, senza lasciarci tentare nel dire: “Ormai camminiamo col freno tirato”. Ma piuttosto nutrendo grandi sogni. L’inverno che è alle porte ci insegna proprio che è nel nascondimento che siamo invitati a sognare, a seminare, a custodire un germe nuovo di vita perché poi fiorisca nella primavera. Questo è il mio augurio oggi, quando ognuno di noi potrebbe nascondersi, piangersi addosso, lamentarsi, essere arrabbiato, tutti sentimenti umani dovuti forse ma che non danno quel di più che Gesù vuole risvegliare in noi nel dirci: “Tu puoi dare molto oggi, non quando si riapriranno le porte, non quando finirà la pandemia. Tu puoi seminare tantissimo ora, non quando starai in equilibrio mentale ed emotivo. Tu puoi spingere te stesso e le persone che ami a dare di più ora, non domani”. Questo è l’augurio e se anche sbaglieremo tutto ci avremo provato a non accontentarci, a non nascondere i doni ricevuti ma a trafficarli in tanti modi, facendo anche dei gesti contro il nostro sentire, dei gesti di speranza oggi proprio perché siamo giù, dei gesti di amore oggi proprio perché probabilmente ci verrebbe di starcene in disparte. Anche un piccolo gesto d’amore fatto controvoglia, contro il nostro sentire, vale molto di più di quanto noi possiamo immaginare».

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