Natale, il coprifuoco alle 22 tampone prima del cenone

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Natale, il coprifuoco alle 22 tampone prima del cenone. Prima di tutto bisognerà misurare la temperatura alle statuine del Presepe, poi distanziarle bene e munirle di mascherina… Scherzi a parte, il prossimo Natale dovrà essere veramente all’insegna del buonsenso, della responsabilità, dei controlli e dell’attenzione massima. Brucia ancora il comportamento dissennato della scorsa estate, con discoteche aperte e superaffollate, viaggi su e giù per il mondo senza regole né limitazioni. Nonostante le forti pressioni politiche ed economiche, la tradizione e la religione che spingono verso gli assembramenti, il Comitato tecnico scientifico che supporta il governo in questa pandemia, non è intenzionato a mollare di una virgola. Nella speranza che, dietro l’angolo, possano finalmente esserci tempi migliori.
24 DICEMBRE E allora, si comincia dalla sera del 24 dicembre, quando generalmente nelle case si aspetta la mezzanotte, per scartare i regali, e i bambini sono in attesa di Babbo Natale. Ecco, quest’anno non potrà essere così. Quasi tutte le regioni potrebbero essere gialle. Ma, a meno di virate dell’ultimo momento, resterà in vigore il coprifuoco e sarà quello delle 22 fino alle cinque del mattino, anche se c’è chi spinge per arrivare almeno alle 23. Per una volta l’Italia dovrà diventare un po’ più anglosassone e anticipare l’orario della cena. Ma non dovranno essere incontri affollati. Siccome le decisioni del governo sono influenzate dagli scienziati e virologi, nell’ultima riunione del Cts di due giorni fa, sarebbe stato convenuto di indicare un numero di commensali pari a sei di parenti stretti e/o conviventi, legami affettivi stabili. Ma questo numero sarebbe flessibile nel senso che se fra tutti coloro rientranti nei parametri ammessi, si arrivasse a otto/dieci non sarebbero gravi violazioni alle raccomandazioni. Pertanto la serata sarà aperta unicamente a genitori, figli, fratelli e sorelle. O, comunque, alle persone conviventi stabilmente o legate da vincoli affettivi duraturi.
È evidente, osserva uno dei virologi più influenti nel Cts, se uno dei fratelli che pure avrebbe i titoli per stare a tavola, non vede gli altri familiari da tempo, sarebbe opportuno che facesse un tampone, specie se nella sua vita quotidiana incontra altre persone. E i nipoti, in visita dai nonni, sarebbe consigliabile che mangiassero in un tavolino apparecchiato a parte, solo per loro, indossando la mascherina prima e dopo la cena, ed evitando incontri ravvicinati. Con i divieti di spostamento tra regioni – derogabili con autocertificazione per incontrare i genitori – e il coprifuoco, imporre un numero preciso di invitati sarebbe suonato quasi come un accanimento.
25 DICEMBRE E allora, niente fidanzati, almeno per il pranzo di Natale? Niente amici intimi? Questi ultimi sicuramente no, ma se ci sono legami affettivi profondi e non occasionali, potrebbero sedersi a tavola, con le accortezze generiche del tracciamento se per lavoro hanno avuto più contatti. Comunque è facile immaginare che nelle sere del 24, 25 e 26 dicembre, il Viminale disporrà un piano di controlli più massiccio. E a giudicare dalle tante multe fioccate in queste ultime settimane, è certo che non ci saranno deroghe. Chiaramente anche tra i consanguinei il rischio contagio rimane elevato. Gli esperti, quindi, consigliano vivamente di sottoporsi tutti a tampone preventivo, in modo da arrivare alla serata con un minimo di garanzia in più. Vietatissimi i baci e gli abbracci: meglio mostrare affetto verso i nonni e gli altri commensali mantenendo le giuste distanze e indossando sempre la mascherina. Ne va della loro vita.
26 DICEMBRE Dopo una vigilia e un Natale iper controllati, si potrà fare qualcosa in più per il 26? Tra le tradizioni dure a morire c’è proprio quella di chi è abituato a passare almeno il giorno di Santo Stefano a pranzo fuori. Quest’anno sarà impossibile, perché il nuovo dpcm che verrà emesso entro il 4, imporrà la chiusura di bar e ristoranti il 24, il 25 e il 26 dicembre. Negli altri giorni del mese, la chiusura rimarrà quella delle ore 18. Perché – come dice Charlie Brown – «a Natale sono tutti più buoni. È il prima e il dopo che preoccupa».

Fonte Il Mattino

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