Napoli, per la vicenda dell’anziano morto nel bagno del Cardarelli la Procura ipotizza i reati di omicidio colposo ed abbandono di incapace

Napoli. L’inchiesta aperta sulla morte dell’84enne Giuseppe Cantalupo, trovato senza vita in un bagno dell’ospedale Cardarelli, prosegue. Tutti ricordiamo il video postato sui social nel quale viene ripreso l’anziano riverso sul pavimento oramai privo di vita. Il cellulare con il quale sono state girate le immagini si trova ora a disposizione della Procura che sta analizzando anche le immagini ed i video raccolti da uno o più pazienti nel pre-triage dell’ospedale partenopeo. C’è una doppia mossa da parte della Procura, come riporta “Il Mattino”. Da un lato il sequestro del cellulare dell’autore del video finito sui social e che, davanti alle telecamere di una trasmissione televisiva di rilievo nazionale, ha dichiarato di essere in possesso di altri filmati. Dall’altro lato vi è la necessità di mettere a fuoco ipotesi di accusa in grado di ricostruire eventuali responsabilità in vista dell’autopsia.  Quindi si desume che i reati ipotizzati fino a questo momento dagli inquirenti sono due, ovvero omicidio colposo ed abbandono di incapace.

Stando a quanto emerge dal lavoro finora svolto dai poliziotti del commissariato Arenella, agli ordini del vicequestore Angelo Lamanna, mercoledì pomeriggio erano in servizio nel settore del pre-triage nove medici, una quindicina di infermieri, quattro o cinque operatori sanitari, che si sono alternati nell’assistenza dei singoli pazienti. Da qui, dal loro ruolo, ha inizio l’inchiesta. Chiara la strategia investigativa della Procura di Napoli: evitare processi sommari e iscrizioni a ventaglio nel registro degli indagati, ma provare a circoscrivere le singole responsabilità, ovviamente tenendo in considerazione anche quanto verrà fuori dalle testimonianze degli altri pazienti e dal contenuto delle telecamere fisse al Cardarelli.

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