Napoli: chiude lo storico Caffè Gambrinus. Non succedeva dagli anni 40, quando c’era la guerra

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Napoli. Chiude lo storico caffè Gambrinus. Dagli anni Quaranta, quelli della guerra, il Caffè Gambrinus è stato sempre aperto sino al 1973, quando chiuse per pochi gironi in attesa dei vaccini contro il colera. Ma ora è diverso. La “guerra” che si combatte è contro il coronavirus che continua a diffondersi rapidamente e per cui ancora non ci sono vaccini. Il primo lockdown aveva già reso difficile la ripresa delle attività provocando considerevoli perdite nel fatturato che ora, con le nuove restrizioni, sfiorano il 90%.

«Abbiamo dovuto calare le serrande – afferma Massimiliano Rosati – perché non c’erano più le condizioni per andare avanti. Lo abbiamo fatto per noi, per i nostri dipendenti e per la clientela a cui non si può più garantire sicurezza. Abbiamo quaranta dipendenti che ora sono fermi e costretti alla cassa integrazione. Visto l’andamento dei contagi e la criticità della situazione, non avevamo altra scelta».

Una decisione difficile insomma ma che non poteva più essere evitata, riporta Il Mattino. Per questo è stato necessario portare via tutto in attesa di tempi migliori. «Guardo il locale vuoto – commenta Antonio Sergio – e non credo ai miei occhi. Già di prima mattina le sale interne iniziavano ad affollarsi ed al bancone non c’era più spazio. L’assembramento, alla base della diffusione del covid, era la nostra forza. La folla di cittadini e turisti al bancone era costante e non posso credere che sia solo un ricordo. Mi fa male entrare qui e sentire il silenzio di un locale deserto. Spero solo che si tratti di un periodo breve e che passi in fretta. Adesso bisogna combattere quest’altra battaglia. Quella per la sicurezza e la salute di tutti. Poi sarà il momento di rialzare le serrande e ripartire come abbiamo sempre fatto, insieme alla città ed ai nostri dipendenti».

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