Napoli, apre il reparto Covid al Fatebenefratelli: ambulanze in fila

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Napoli, apre il reparto Covid al Fatebenefratelli: ambulanze in fila. L’ospedale ha una vista doppia: la più bella dà sul golfo, la più inquietante sulle ambulanze schierate all’ingresso come in coda. Anche il Fatebenefratelli apre un reparto Covid. Dopo Villa Angela in via Manzoni, Pineta Grande a Castel Volturno, Villa Santa Maria a Baiano che hanno cominciato, per primi: nelle cliniche private e convenzionate, sono disponibili 300 posti letto, di questi 98 occupati. Ma il dato sui ricoveri cambia continuamente, come si sa i contagi aumentano, e i sindacati temono disagi dovuti alle difficoltà organizzative e al rischio di focolai tra camici bianchi.

«Medici e infermieri si trovano ad affrontare un’emergenza di portata epocale a mani nude», è l’allarme lanciato dalla Cisl Fp che ha censito oltre 100 operatori sanitari colpiti dal coronavirus nell’ultima settimana, solo tra quelli al lavoro nelle cliniche private e convenzionate di Napoli e nell’hinterland (anche in reparti ordinari). «Ma il fenomeno è più diffuso e il numero di contagi sottostimato perché considera esclusivamente le richieste di assistenza ricevute dal sindacato», puntualizza Massimo Imparato, responsabile provinciale Comparto sanità privata, che sottolinea «la necessità di sottoporre a tampone tutto il personale dipendente, all’occorrenza, atteso che, come si può immaginare, chi è risultato positivo al Covid ha avuto contatiti diretti e indiretti con gli altri», e mostra una lettera con la data di ieri inviata all’amministrazione di Clinic center. «Un documento che ricalca i precedenti», afferma, sintetizzando la preoccupazione dei colleghi che dipende da più fattori. «Uno consiste – aggiunge Imparato – nella difficoltà di organizzare percorsi distinti, Covid e no, in strutture dagli spazi limitati; un altro è collegato alla distribuzione dei dispositivi di protezione individuale». Nelle indicazioni date dall’unità di crisi regionale, è specificato che questa voce di spesa è rimborsata a parte (come il costo dei farmaci). «Ma c’è il timore che i presidi scarseggino o non siano adeguati: ad alcuni addetti sono stati da poco consegnati occhiali di sicurezza in vendita anche dal ferramenta», sostiene il sindacalista. Non solo. «Resta il nodo della formazione: agli operatori delle cliniche private e convenzionate va spiegato come indossare la tuta, i guanti e le mascherine e come gestire i malati Covid, programmando corsi specifici, in modo da ridurre il pericolo di trasmissione dell’infezione che negli ambienti sanitari è tre volte più alto», interviene Lorenzo Medici, segretario generale Cisl Fp in Campania.

Lezioni seguite al Fatebenefratelli. In particolare, sono 12 i posti di degenza ordinaria e 4 quelli di terapia sub-intensiva qui attivati in convenzione con la Asl. Concentrati nell’ex reparto di ortopedia. «I primi già occupati in mattinata, quando si è formata la fila di ambulanze», spiega Enzo Torino, delegato Uil Fpl nell’ospedale religioso che ha chiuso temporaneamente il pronto soccorso proprio per la presenza di pazienti Covid già dal giorno prima. Poi decongestionato con l’apertura del nuovo reparto.
Quaranta letti sono invece a disposizione a Villa Angela, 90 previsti nella clinica Santa Patrizia di Secondigliano, altri 90 a Villa delle Querce in via Battistello Caracciolo. Da lunedì un altro reparto per 24 pazienti Covid si inaugura nella clinica Vesuvio di Ponticelli e, dal 23 novembre l’Hermitage Capodimonte ne può accogliere fino a 60, in degenza ordinaria, andando a pieno regime. In campo, tra gli ospedali religiosi, anche Villa Betania e i Camilliani di Casoria.

Fonte Il Mattino

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