“Moby Prince”, se questa è giustizia.

Prescrizione è la parola che risuona stridente e feroce nelle menti di chi ha perso un fratello, un padre, un amico sul traghetto Moby Prince, è parola che ha il sapore delle lacrime più amare per chi voleva giustizia per i propri cari. Non c’è stato nulla da fare per la causa risarcitoria promossa dai familiari delle 140 vittime del disastro Moby Prince contro lo Stato, ritenuto responsabile, attraverso le sue articolazioni periferiche, della morte a bordo del traghetto andato a fuoco 29 anni fa, il 10 aprile 1991, dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno. In Italia neanche a distanza di 29 anni si riesce ad avere giustizia, penso al giovane Angelo Picone, di Piano di Sorrento, una delle vittime e mi chiedo perché in questo Paese le vittime devono morire anche nei tribunali dove a vincere è sempre la burocrazia, lo stillicidio dei continui rimandi fino alla fatidica prescrizione.
Luigi De Rosa

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