Manzillo:” Ecco come funziona il vaccino che ci salva dal Covid-19!”

Più informazioni su

Il professor Manzillo  Dirigente – Responsabile U.O.S. di Malattie Infettive Emergenti e
Riemergenti – VIII Divisione di Malattie Infettive  direttamente dal Cotugno ci spiega in maniera chiara e semplice come funziona il vaccino Pfizer  che al 90 % ci potrà salvare dal Covid -19. Ecco le sue parole ai microfoni del TG3 Campania. :” Questo è un ottimo vaccino. Esso agisce sul RNA Messaggero quello che codifica la proteina Spike. Proteina Spike che è quella parte del virus che si lega ai recettori posti sulla membrana sulle cellule polmonari. Tale legame scatenerebbe quella tempesta di mediatori infiammatori che prendono il nome di ” citochine che è responsabile della patologia da Covid 19. L’azione del Vaccino sarebbe quello di creare una risposta immunitaria esagerata che potrebbe evitare il legamene della proteina Spike sulla cellula. I risultati sono ottimi. Ha una capacità del 90%

Ecco le parole del dott Manzillo che corrispondono a ciò che ci riporta la rivista Nature, rivista medico scintifica americano e quindi attendibile.

Il vaccino Pfizer-BioNTech si basa sull’uso dell’Rna messaggero (mRna): la tecnica consiste nel somministrare direttamente l’mRna responsabile della produzione di una proteina presente normalmente sulla superficie delle particelle virali. È questa proteina che scatena poi la risposta del sistema immunitario. Il vaccino è stato sperimentato su un gruppo etnicamente diversificato di 43mila persone e il processo non è ancora stato completato. I risultati annunciati si basano su un’analisi preliminare condotta da un gruppo indipendente di monitoraggio dei dati. Le aziende devono ancora sottoporre i loro risultati alla revisione paritaria (peer review) per essere pubblicati su una rivista scientifica.

Il vaccino può evitare che una persona sviluppi i sintomi del covid-19, ma potrebbe non impedire che sia comunque contagiosa

È possibile che la stima sull’efficacia del vaccino possa cambiare, man mano che vengono raccolti ulteriori dati. Detto questo, i risultati sono così notevoli che è improbabile che il risultato finale non sia comunque un farmaco estremamente utile.

Ma restano tre importanti interrogativi sul vaccino. Uno è quanto funziona negli anziani, uno dei gruppi più vulnerabili al covid-19, che potrebbero non rispondere altrettanto bene dei volontari della sperimentazione. Un altro è se previene l’infettività: il vaccino può evitare che una persona sviluppi i sintomi del covid-19, ma potrebbe non impedire che sia comunque contagiosa. E infine, la sua efficacia a lungo termine è del tutto sconosciuta.

Malgrado questo, non c’è dubbio che i risultati siano estremamente positivi. La Pfizer afferma anche che negli studi in corso non sono emersi seri problemi di sicurezza, e che si stanno raccogliendo ulteriori dati sull’efficacia.

Servirà tempo
Nelle prossime settimane sono attese notizie anche su altri due vaccini in via di sviluppo, da AstraZeneca, un’altra grande azienda farmaceutica, con un team dell’università di Oxford, e Moderna, un’azienda di biotecnologia statunitense. Il vaccino AstraZeneca-Oxford è già noto per stimolare una buona risposta immunitaria negli anziani. Anche se il vaccino della Pfizer non funziona molto bene in questo gruppo, quindi, ci sono buone probabilità che un altro farmaco possa invece essere efficace.

Insomma, l’arrivo dei vaccini per domare la pandemia è ormai a portata di mano. Ma ci vorrà tempo. Il prossimo passo per la Pfizer sarà richiedere l’autorizzazione di emergenza per il vaccino negli Stati Uniti e in Europa. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha una procedura per consentire l’uso di queste autorizzazioni anche in paesi che non hanno agenzie di regolamentazione.

La domanda per il BNT162b2 dovrà aspettare fino alla terza settimana di novembre. Pfizer non la presenterà fino a quando la sperimentazione non avrà raccolto due mesi di dati sulla sicurezza del vaccino. Le agenzie regolatrici potrebbero autorizzarne l’uso per i gruppi ad alto rischio (come i medici ospedalieri e gli infermieri) entro la fine dell’anno, in attesa di ulteriori dati sulla sicurezza; un’approvazione più ampia potrebbe arrivare nei primi mesi del 2021.

Questioni distributive
Anche le forniture di vaccini saranno inizialmente limitate, sebbene la produzione di massa del BNT162b2 sia già cominciata a ottobre. Ci sono anche enormi difficoltà distributive da affrontare. Il mondo non ha mai intrapreso una vaccinazione su così vasta scala. L’Unicef, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia, sarà uno degli organismi che guideranno la distribuzione su scala globale dei vaccini per il covid-19. L’organizzazione procura ogni anno tra i 600 e gli 800 milioni di siringhe per le vaccinazioni infantili di routine e stima che le richieste per il covid probabilmente triplicheranno o quadruplicheranno questi numeri. Sia l’Unicef che l’Oms stanno mappando la disponibilità mondiale della capacità di sto

Più informazioni su

Commenti

Translate »