Lettera al Ministero per esenzione Capri e Anacapri da zona Rossa

Le Amministrazioni Comunali di Capri e Anacapri chiedono a Governo e Regione di escludere il territorio dell’isola di Capri dalle restrizioni previste dalla zona rossa (indicate al comma 4 dell’articolo 3 del Dpcm del 4 novembre) e lo fanno attraverso una lunghissima nota inviata al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Ecco il testo del documento, firmato dal sindaco di Capri Marino Lembo e dal vicesindaco di Anacapri Franco Cerrotta.

Il comma 2 del DPCM 4 novembre 2020 all’art. 3 prevede che “con ordinanza del Ministro della salute adottata ai sensi del comma 1, d’intesa con il Presidente della Regione interessata, può essere prevista, in relazione a specifiche parti del territorio regionale, in ragione dell’andamento del rischio epidemiologico, l’esenzione dell’applicazione delle misure di cui al comma 4”.

Nell’intero territorio isolano esiste una certa serenità riguardo il rischio epidemiologico, anche in considerazione che i pochissimi casi verificatisi sono risultati quasi tutti asintomatici, con ricoveri praticamente nulli e nessun decesso dovuto al covid-19. Dall’inizio dell’epidemia, l’intera Isola ha visto solo 126 casi, corrispondenti ad una media mensile di circa 14 positivi, quasi per la totalità asintomatici, a fronte di una popolazione residente di circa 15.000 abitanti, che si triplica nel  periodo da marzo a settembre.

Si evidenzia inoltre che, in materia di emergenza covid-19, l’organizzazione sanitaria locale, coadiuvata dall’attività delle Amministrazioni Comunali, funziona in modo concreto, e i medici del territorio riescono a tenere i necessari contatti con i pochi casi di contagio. Sull’Isola esiste una conoscenza, oltre che territoriale, anche individuale delle persone, delle loro abitudini e delle loro esigenze, che consente un livello di contact-tracing tempestivo e preciso. Le Amministrazioni sono riuscite inoltre a sensibilizzare i propri cittadini attraverso una campagna capillare che fino ad oggi ha raggiunto obiettivi molto significativi.

Non c’è alcun dubbio che il territorio dell’Isola di Capri presenti delle peculiarità tali da renderlo differente da altre zone e località della Regione Campania, e soprattutto diverso dagli agglomerati cittadini. Un’Isola è di per sé una realtà distinta ed imparagonabile rispetto alla terraferma, con confini naturali nel bene e nel male. In ragione di ciò, non è ipotizzabile e neppure giusto sottoporre un tale territorio a provvedimenti restrittivi, magari calcolati su realtà totalmente diverse.

Il cambiamento dell’assetto socio-economico di un’isola turistica come la nostra, che naturalmente ed inesorabilmente avviene nel periodo invernale, già corrisponde in buona sostanza a tutto quanto oggi necessario per raggiungere l’obiettivo del distanziamento sociale e per esso quello  della  riduzione fino all’annullamento dei contagi.

Alla luce del suddetto fenomeno, i cittadini isolani vivono da sempre un contesto di chiusura e di limitazioni particolarmente provante e con ripercussioni psicologiche spesso significative.

Le Amministrazioni Comunali, sempre sensibili a questo tema, hanno storicamente sollecitato con successo le attività commerciali a concordare un sistema di rotazione al fine di garantire un’offerta minima di servizi alla popolazione residente, anch’essa fortemente ridotta in inverno, altrimenti insufficiente o pressoché assente.

Al fine di rendere un’idea concreta del contesto di “lockdown” che la nostra isola vive ogni inverno si rappresenta, di seguito, la significativa contrazione delle attività commerciali che ciclicamente avviene nei comuni di Capri ed Anacapri:

Comune di Anacapri

  • Bar: licenze totali n° 40 – aperti in inverno n° 5

  • Ristoranti: licenze totali n° 30 – aperti in inverno n° 6

  • Negozi non alimentari: licenze totali n° 123 – aperti in inverno n° 44

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