La testimonianza dell’imprenditore di Reggio Calabria Giuseppe Praticò: “Io positivo al Coronavirus, mi è sembrato un incubo”

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E’ da leggere con attenzione la testimonianza di Giuseppe Praticò, ex dirigente della Reggina e noto imprenditore che, dopo essere risultato positivo al Coronavirus, è stato ricoverato al GOM di Reggio Calabria necessitando anche dell’ausilio dei respiratori: «Il virus ha bussato alle porte della mia vita lo scorso 16 ottobre, presentandosi come un fulmine a ciel sereno! Inizialmente, prima che il nemico invisibile entrasse nel mio corpo, ero scettico sulla sua pericolosità e “distratto” sui dispositivi di protezione individuale. Rifiutavo l’idea che il maledetto potesse condizionarmi la vita. Ma alla fine si sa, fin quando non si vivono le “malattie” e determinate esperienze in prima persona, non si possono capire fino in fondo. È stato traumatico il ricovero in ospedale, essere presi con l’ambulanza del 118 a casa alle 22, andare via senza poter abbracciare mia moglie e mio figlio, i miei genitori fuori da casa a debita distanza, mi è sembrato un incubo, ma è stata la scelta migliore e direi obbligata.

Questa esperienza di emergenza sanitaria, di isolamento, mi ha fatto capire quanto sofferenza c’è intorno a noi negli ospedali, quanto sia importante un semplice gesto di solidarietà tra malati, e quanto sia importante chiedere all’ altro semplicemente: “tu come stai?” Mi sento un uomo molto fortunato perché in questi giorni ho ricevuto l’abbraccio virtuale di migliaia di amici che mi hanno aiutato tantissimo nei momenti di scoramento, mi ha colpito ed inorgoglito lo smisurato affetto nei miei confronti. Grazie ancora, spero di poterlo fare presto di persona. Ho avuto la conferma di quanto sia importante avere accanto una famiglia che ti ama: Antonella, Demetrio, i miei genitori, mia sorella e tutti i miei familiari mi hanno sostenuto e coccolato con un amore sconfinato.

Ci tengo in particolar modo a ringraziare i medici del GOM con in testa il primario del reparto malattie infettive Dr. Foti, gli infermieri, gli OSS e tutto il personale, sono stati bravissimi! Queste persone meritano grande rispetto! Ogni giorno con abnegazione si dedicano ai malati facendo i tripli salti mortali, a testimonianza che abbiamo delle ottime risorse umane nel campo della Sanità in Calabria, mentre bisognerebbe recuperare tanto terreno dal punto di vista strutturale. Ringrazio i medici, amici di famiglia, che mi stanno accanto passo dopo passo ancora oggi che il peggio è alle spalle. Questa esperienza mi ha insegnato che nella vita non bisogna dar nulla per scontato, tutto deve essere considerato importante in ugual modo, perché la vita è imprevedibile e forse è così bella proprio per questo».

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