Indice Rt, monitoraggio Iss: valore nazionale a 1.18, in quattro Regioni è inferiore a 1

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Indice Rt, monitoraggio Iss: valore nazionale a 1.18, in quattro Regioni è inferiore a 1.

Scende a 1.18 il valore dell’Rt a livello nazionale. Lo evidenzia il report di monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute. Il report precisa che «si riscontrano valori medi di Rt tra 1 e 1.25 nella maggior parte delle Regioni e province autonome e da questa settimana in alcune Regioni il valore di Rt stimato è inferiore a 1».

Quindi: alcuna Regione verrà retrocessa in zona rossa o in zona arancione o avanzerà in zona gialla, fatta eccezione per l’Abruzzo che dovrebbe prendere la decisione di passare in fascia rossa indipendentemente dai dati. Per vedere cambiamenti nella mappa bisognerà aspettare il 27 novembre, quando Lombardia e Piemonte dovrebbero uscire dalla zona rossa. Oggi il ministro della Salute Speranza ha firmato un’ordinanza, in vigore da venerdì 20 novembre fino al 3 dicembre, con cui si rinnovano le misure in Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta.

Le quattro regioni con l’Rt inferiore a 1 sono Lazio (0,82), Liguria (0,89), Molise (0,94) e Sardegna (0,79).

La riduzione dell’indice Rt suggerisce «un iniziale effetto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 14 ottobre 2020». Tuttavia, poiché la trasmissibilità in gran parte del territorio è ancora con un Rt sopra 1 e comporta un aumento dei nuovi casi, «questo andamento non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti».

Secondo i dati aggiornati al 17 settembre sono 17 le Regioni che sono classificate ad alto rischio.

Firuli Venezia Giulia, Molise e Veneto sono invece le «tre regioni attualmente a rischio moderato» che mostrano però «una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Data la trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto si raccomanda alle autorità sanitarie delle 3 Regioni/PA di valutare la possibile adozione di ulteriori misure di mitigazione».

Fonte Il Corriere 

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