De Luca chiede scusa alle mamme che non accettano

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«In relazione alla diretta Fb di ieri, qualcuno (la maggioranza al governo, ndr) ha interpretato una mia battuta come non rispettosa verso le mamme costrette a fronteggiare le chiusure scolastiche. Sinceramente non c’è nulla di più lontano dal mio pensiero. Premesso che abbiamo fatto di tutto per mettere in sicurezza le scuole, ho inteso solo richiamare tutti a legare ogni valutazione alla realtà del contagio nelle scuole. E ho inteso richiamare il governo all’obbligo di dare immediatamente una mano, in aiuto alle tante mamme per le quali vi sono difficoltà». Così, in una nota, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca replica alle proteste sollevate dall’ultima video conferenza e soprattutto dal sarcasmo infelice sulle «bimbe Ogm» allattate «a plutonio» che piangono perché impossibilitate ad andare a scuola.

«Sono l’unico ad aver fatto una battaglia per estendere il congedo parentale alle mamme che non hanno alternative per i loro bambini», insiste oggi De Luca rivendicando «non solo comprensione piena e solidarietà, ma anche un impegno concreto a dare un aiuto vero, non a parole. Nella diretta ho anche inteso polemizzare con alcuni organi di informazione, con chi non spiega nei servizi quali sono i dati oggettivi e non ignorabili del contagio. Dunque, nessun equivoco: solidarietà piena soprattutto alle mamme e impegno concreto, non a parole, a dare loro una mano in un momento così difficile».

Sui social, inoltre, qualcuno rivendica la paternità della battuta sulle bimbe Ogm esibendo vecchi post, chiedendosi se per arricchire i suoi discorsi il governatore abbia assoldato qualche nerd che monitora, evidentemente malamente, le tendenze della Rete.

Dovrà raccogliere oggi anche il tweet del ministro per il Sud e la Coesione Sociale, Giuseppe Provenzano, che invece suona come una carezza alla «bimba Ogm»: «Nel mio paese c’era solo la scuola. Come in molti luoghi del Sud, oggi colpiti dall’abbandono. Tu, bambina che sogni la scuola, sappi che ci possono essere momenti di sacrificio. Ma tutte le istituzioni sono impegnate a superarli, per essere all’altezza del tuo desiderio di libertà».

Intanto le mamme di Napoli sono scese di nuovo in strada a protestare, davanti al Palazzo della Regione. Molti bimbi per l’occasione erano vestiti con costumini di Halloween, la festa presa di mira da De Luca che ricorre stanotte. I bambini con cartelli che dicono «non siamo zucche vuote» hanno disegnato mostriciattoli, streghe e spettri sul marciapiedi sotto le finestre della Giunta. Spiccava una mamma con un costume tricolore con una stella sul seno che recita: «Cresciuta a latte e plutonio». Il figlio ha un finto pugnale conficcato nella schiena, sul manico si legge «Dad e De Luca» e il coltello fissa un cartello che dice «Io ero il futuro». Un altro striscione avvisa che «l’istruzione non ha prezzo», un altro dice «giù le mani dalla scuola». «Anche mia figlia vorrebbe tornare a scuola – protesta un genitore – e pensa che questo sarà l’ultimo anno che potrà godersi le sue amicizie perché è in quinta elementare. Apposta è triste. Mettere in dubbio il disagio di una bambina vale per tutti i bambini e vuol dire non aver capito niente».

E restano fuori dallo “spiegone” extra del governatore i ristoratori invece accusati di esibizionismo e «sciacallaggio», per aver apparecchiato l’altro giorno tovaglie sulla strada, sempre davanti alla Regione

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