Cresce la curva dei contagi a Salerno e provincia: dal 1 novembre quasi 3300 nuovi positivi al covid

Escalation di contagi a Salerno. Sono 360 i casi registrati in città dall’inizio di novembre. È quanto emerge dai dati comunicati dall’Unità di crisi della Regione, che conta altri 49 tamponi positivi nella city. Ecco l’articolo di Sabino Russo per Il Mattino, con i numeri e i dettagli della pandemia a Salerno e provincia.

In provincia, alla mezzanotte di sabato, sono in tutto 457 i nuovi infettati, con punte nell’Agro e nella Piana del Sele, tra cui Battipaglia (22), Eboli (29), Nocera Inferiore (27), Nocera Superiore (23), Pagani (26), Scafati (28), Angri e Sarno (20). Complessivamente, raggiungono quota 3.293 i contagiati nel salernitano dal primo novembre. Presidio di protesta, intanto, di Salerno in Piazza e Tribunale del Malato, davanti alla direzione dell’Asl, oggi pomeriggio, per chiedere l’istituzione di tre Unità speciali di continuità assistenziale in città e il potenziamento dei poliambulatori distrettuali. Le impennate nella curva epidemiologica di marzo e aprile sembrano, ormai, delle collinette rispetto alle montagne delle ultime settimane e così anche a Salerno, in linea con l’andamento che si rileva in tutta la provincia, si registra una escalation di nuovi casi.

Solo a partire dall’inizio di novembre sono 360 i tamponi positivi contati in città dall’Unità di crisi della Regione, di cui 37 l’altra domenica, 34 lunedì scorso, 50 martedì, 40 mercoledì e 43 giovedì, 56 venerdì, 51 sabato e 49 ieri. Numeri che messi insieme coprono i casi emersi in tutta la prima fase. Una situazione in linea col trend che si registra, come detto, lungo tutto la provincia, dove dal primo novembre sono 3.293 i nuovi casi e con un andamento che da due settimane non mostra segnali di debolezza. Attualmente l’area nord del salernitano è quella più esposta, ma numeri importanti si registrano anche nella Piana del Sele e nella Valle Metelliana. Anche ieri sono emersi altri 457 infettati nel salernitano, di cui ad Acerno 1, Agropoli 4, Altavilla Silentina 5, Amalfi 2, Angri 20, Aquara 8, Ascea 1, Atena Lucana 1, Auletta 1, Battipaglia 22, Baronissi 9, Bellizzi 3, Bracigliano 4, Buccino 1, Calvanico 10, Campagna 9, Capaccio 4, Cava 17, Caggiano 2, Casal Velino 1, Castel San Giorgio 3, Castellabate 3, Cetara 1, Colliano 2, Contursi 1, Corbara 3, Eboli 29, Fisciano 9, Giffoni Sei Casali 1, Giffoni Valle Piana 4, Ispani 2, Mercato San Severino 11, Minori 1, Montecorvino Pugliano 4, Montecorvino Rovella 7, Moio della Civitella 1, Nocera Inferiore 27, Nocera Superiore 23, Olevano sul Tusciano 7, Oliveto Citra 3, Omignano 1, Pagani 26, Pellezzano 9, Pontecagnano 7, Positano 1, Prignano Cilento 1, Ravello 1, Roccapiemonte 6, Roccadaspide 1, Salerno 49, Sarno 20, Sala Consilina 2, San Cipriano Picentino 3, San Giovanni a Piro 2, San Gregorio Magno 7, San Mango Piemonte 1, San Marzano sul Sarno 6, San Valentino Torio 4, Sant’Arsenio 2, Sant’Egidio del Monte Albino 3, Santa Marina 1, Sanza 1, Scafati 28, Siano 2, Vallo della Lucania 4, Vietri 2.

È in programma nel pomeriggio, intanto, un presidio di protesta sotto la sede dell’Asl di via Nizza per chiedere «il diritto alla salute e alle cure per tutti». Promotori del sit-in sono Salerno in Piazza e Il Tribunale dei diritti del malato. «Chiediamo che vengano istituite le Usca previste dalle normative e finanziate, almeno tre nella città di Salerno – spiega Margaret Cittadino, rappresentante del Tribunale del malato – Che vengano regolate nei compiti, negli ausili, nelle integrazioni con i medici di base e con l’applicazione rigida del protocollo regionale emanato con colpevole ritardo e con le strutture territoriali. Vanno, inoltre, potenziati i poliambulatori distrettuali, con la installazione almeno di una Tac e con ecografi di ultima generazione, e che vengano ripristinati i laboratori di analisi». Questi ultimi, secondo i promotori, potrebbero essere trasformati in case della salute, attive 24 ore su 24, con specialisti, medici di base a rotazione e infermieri, in modo da far arrivare in ospedale solo i pazienti più gravi. Per i cittadini bisognosi e i pazienti oncologici, poi, si potrebbero aprire i laboratori del presidio Ruggi, insieme alla radiologia.

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