Covid: nuovo picco. Rischio di diventare “arancione” per Campania, Veneto e Liguria

II premier Conte rivendica la scelta di aver diviso l’Italia in tre fasce e che dietro le scelte non c’è «nessuno schiaffo», ma solo la logica dei numeri che però ieri non sono stati dati nel consueto appuntamento del venerdì con l’Istituto Superiore di Sanità.

Come segnala Il Mattino, è probabile che la cabina di regia si riunisca oggi o al massimo domani per valutare l’andamento dei casi nelle singole regioni. Le ultime 24 ore sono state tutto fuorché rassicuranti. Sono aumentati i casi (37.809, circa 3mila in più di ieri), le vittime (446), le terapie intensive occupate (+124, 2515 in tutto), i tamponi (234.245, 15 mila in più) e soprattutto il rapporto positivi-test effettuati che, nonostante l’incremento delle prove effettuate, è salito al 16,14% (contro il 15,69% di ieri).

Non c’è però allarme a palazzo Chigi come al ministero della Salute dove si valuta il piccolo incremento tra ieri e oggi (più tremila) come un primo segno di una curva che si stabilizza e che non si impenna più come nei giorni precedenti. La sostanza però è ancora la stessa: alcune Regioni sono destinate a cambiare colore, e quindi livello di rischio. Indiziate principali sono Campania, Liguria, Veneto e Toscana (più staccate Umbria e Abruzzo) con Lazio e provincia autonoma di Trento in bilico ma messe meglio delle altre. A preoccupare più di tutte è però la Regione guidata da Vincenzo De Luca, soprattutto per quanto riguarda la situazione di Napoli.

 

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