CONTRO LA TASSA DI GENERE: DOMANI MOBILITAZIONE CONTRO LA “TAMPON TAX”

Roma – Il Parlamento lo scorso anno ha fatto sapere che non c’erano i soldi per portare l’Iva sugli assorbenti e i prodotti igienici per le donne dal 22% al 5%, un mercato che vale lo 0,4%. Oltre 15 milioni di donne in Italia continuano a pagare la tampon tax. E’ una tassa ingiusta perché è una sperequazione a carico delle donne. Spesso tra i nuovi poveri di oggi troviamo le madri single con due figli, lo dice il rapporto annuale della Caritas, l’importo spropositato su un bene irrinunciabile è una violenza economica, abbassarlo è un intervento fiscale importante in un percorso politico che sia veramente mirato al raggiungimento delle pari opportunità. Aggiungiamo, alla luce di questa crisi economica causata dalla pandemia, che è un vero e proprio intervento di giustizia sociale. Il mercato dei prodotti per l’igiene mestruale in Italia conta 515 milioni di euro l’anno, mentre la Ragioneria di Stato sostiene che se fosse approvato l’emendamento sulla riduzione dell’IVA dal 22% al 5%, i conti dello Stato registrerebbero una perdita di 300 milioni di euro WeWorld, invece,  Organizzazione che si batte per i diritti delle donne e dei bambini,  rifacendo i conti su dati Nielsen, sostiene che su 515 milioni di euro, scorporando l’Iva, l’intervento dal 22 al 5 fa una differenza di 72 milioni di euro, cifra sostenibile, che potrebbe essere inserita nella legge di Bilancio. Domani, 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, “Onde Rosa” e WeWold si mobiliteranno per chiedere nuovamente la riduzione dell’Iva sugli assorbenti e gli altri prodotti igienici irrinunciabili per le donne.
di Luigi De Rosa

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