Cinque regioni in zona Arancione, ma la Campania rimane Gialla . Si deciderà domani

Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana passano nella zona Arancione. «Gli effetti del provvedimento che il ministro della Salute Roberto Speranza si appresta a firmare avranno decorrenza da mercoledì». Ad anticiparlo, con un tweet, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. Sulla base dei dati elaborati dalla Cabina di regia – che si è riunita oggi – il ministro dovrebbe firmare in serata un’ordinanza che sarà in vigore appunto da mercoledì 11 novembre. Dovrebbe essere inoltre confermata in area rossa la provincia di Bolzano. Al momento c’è ancora attesa per eventuali nuove zone rosse. È in atto infatti una ulteriore verifica dei dati epidemiologici che riguarderà tutte le altre Regioni italiane. La giornata di domani sarà dedicata interamente alla situazione della Campania.

La conferma del governatore Toti
«La Liguria da mercoledì 11 novembre diventerà zona arancione per i prossimi 14 giorni. Me lo ha appena comunicato il ministro Speranza», ha postato successivamente il governatore Giovanni Toti confermando l’inserimento della Liguria in zona arancione.

«Pur rimanendo perplesso sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri più o meno simili, ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il Governo e prendere atto di questa decisione – ha scritto Toti – Indubbiamente i nostri ospedali sono sotto forte pressione, il mondo medico chiede interventi e in queste situazioni riteniamo che il criterio di prudenza debba sempre prevalere».

Nell’area arancione è consentito spostarsi esclusivamente all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22, senza necessità di motivare. Dalle 22 alle 5 sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Inoltre sono vietati, 24 ore su 24, i trasferimenti verso altri Comuni e verso altre Regioni, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune (per esempio andare all’ufficio postale o a fare la spesa, se non ci sono tali uffici o punti vendita nel proprio Comune). Sono comunque consentiti gli spostamenti, verso qualsiasi area, che siano strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista. È sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. È consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi.

L’annuncio in consiglio del sindaco di Firenze
«Ho appena parlato col ministro della salute Roberto Speranza che mi ha ufficialmente riferito che la Regione Toscana è entrata nella zona arancione, in quanto sono stati raggiunti i livelli che prevedono il passaggio a questa seconda fascia. Insieme alla Toscana vi sono altre regioni: il ministro prima di chiamarmi ha ovviamente parlato col presidente Giani. Credo che il nuovo regime restrittivo partirà da mercoledì», ha detto intervenendo in Consiglio comunale, il sindaco di Firenze Dario Nardella.

L’Umbria
«Siamo riusciti a dare risposte a tutti i cittadini che ne avevano bisogno», ha detto invece la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei intervistata da SkyTg24. Parlando di una disponibilità di 500 posti letto riservati all’emergenza Covid. Tesei ha parlato di un piano «modulare per cercare di non sottrarre tanto spazio alla cura delle altre patologie».

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