Cava de’ Tirreni, incendio nella notte al negozio: si segue la pista dolosa

Insegna in fiamme in un negozio di prodotti ottici e acustici in corso Mazzini, a Cava de’ Tirreni. S’indaga anche sulla pista dolosa legata al racket, vediamo i dettagli nell’articolo di Giuseppe Ferrara per La Città di Salerno.

Il fuoco si è propagato fino all’ingresso del locale e raggiunge anche i balconi degli appartamenti soprastanti prima che i Vigili del fuoco del comando provinciale di Salerno e del distaccamento della città capoluogo potessero intervenire e provvedere allo spegnimento dell’incendio. Nel rogo non state coinvolte persone e in azione è intervenuta anche la squadra anticrimine del locale commissariato di Pubblica sicurezza di corso Palatucci.

Dai primi accertamenti pare che l’origine del rogo sia dovuta a un corto circuito, anche se gli agenti non escludo la pista dolosa e hanno avviato, nella giornata di ieri, indagini più approfondite per capire meglio la dinamica dell’accaduto a partire dalle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza degli altri negozi in zona.

L’episodio si è verificato intorno alle 2.30 di ieri notte. Ad allertare forze dell’ordine e caschi rossi sono stati i residenti degli appartamenti immediatamente a ridosso del locale di corso Mazzini, svegliati prima dal rumore di un piccola esplosione e poi dal cattivo odore di fumo generatosi dall’incendio dell’insegna posizionata proprio al di sotto dei balconi. Le fiamme avevano già raggiunto la parte inferiore delle balconate e, contemporaneamente, l’ingresso del negozio quando i Vigili del fuoco sono giunti sul posto per domare il rogo. L’operazione di spegnimento è durata circa un’ora. Nel frattempo, ad assistere i caschi rossi, anche una pattuglia del locale commissariato di Pubblica sicurezza, alle direttive del vicequestore aggiunto Giuseppe Fedele. Domate le fiamme e assicuratisi che l’incendio non avesse raggiunto i locali interni del negozio, gli agenti della sezione Scientifica della polizia hanno avviato le indagini del caso.

Dai rilievi è emerso che l’incendio sarebbe stato provocato proprio da un corto circuito elettrico dell’insegna. Tuttavia gli inquirenti non hanno escluso la pista dolosa legata al racket. Ieri mattina, infatti, sono tornati sul posto per requisire le immagini di videosorveglianza registrate dai sistemi di controllo dei negozi vicini – da cui si vedrebbero in zona alcune persone poco prima del rogo – e hanno ascoltato anche i proprietari dell’attività commerciale che avrebbero smentito di aver ricevuto qualsiasi tipo di minacce negli ultimi giorni.

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