Calcio, il Covid19 è uno ma la Uefa e la Lega scelgono due strade diverse

Il problema Covid19 nel calcio, come era prevedibile, ha colpito i campionati sì, ma anche le nazionali. Ciò che lascia un punto interrogativo, però, sono le scelte differenti che si sono applicate in campo nazionale ed in quello internazionale. Facciamo degli esempi: tre giorni fa la Uefa, attraverso una nota, aveva annunciato che la gara di Nations League tra Romania e Norvegia sarebbe stata annullata, dopo che le autorità norvegesi avevano deciso di vietare il viaggio della Nazionale a Bucarest a causa di un caso Covid. Il terzino destro Omar Elabdellaoui, che gioca nel Galatasaray (in Turchia), era risultato positivo al Coronavirus e il membro di Governo aveva invitato la Federazione a rispettare le regole di quarantena, che raccomandano l’isolamento. Mercoledì l’amichevole tra Norvegia e Israele era già stata annullata, dopo la scoperta di un caso di positività al Covid nelle file della Nazionale israeliana. Ebbene, quest’oggi l‘Uefa ha annullato anche Svizzera-Ucraina perché troppi positivi nella nazionale di Sheva e quindi l’intera delegazione della squadra nazionale ucraina è stata messa in quarantena. Il punto di domanda continua ad essere questo: se la Uefa senza troppi se né troppi ma, non appena risulta esserci un positivo in una squadra, decide di annullare una partita, perché in Italia quando si sono presentati due casi Covid in una squadra (nel Napoli) ed il divieto della Asl di far partire il team per la trasferta a Torino, con la richiesta di andare in quarantena, la Lega non ha adottato gli stessi criteri della Uefa? Su questo tema invitiamo ad un’attenta riflessione tutti coloro che amano il calcio nel rispetto delle regole.

 

 

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