Boscotrecase, tanti contagiati fra il personale: il Covid Center della penisola sorrentina blocca i ricoveri

Boscotrecase tanti contagiati fra il personale e il Covid Centre della penisola sorrentina blocca i ricoveri . A scriverlo Francesca Mari su Il Mattino di Napoli primo quotidiano della Campania.
«Il virus ha decimato il personale, non c’è alternativa al blocco dei ricoveri. Non reggiamo». A parlare – da casa perché positivo al Covid – è Giovanni Savino, caposala della terapia sub intensiva del Covid Hospital di Boscotrecase dove negli ultimi giorni è esploso un importante focolaio, che al momento conta 51 infetti tra medici e infermieri. Solo ieri sono stati rilevati, a seguito degli screening ordinari, ulteriori 10 contagi mentre 16 erano stati registrati nella giornata di venerdì. Così è scattato l’allarme, che già nei giorni scorsi aveva allertato sindacati e personale, anche per la direzione generale che ieri mattina ha convocato una riunione urgente. Si è deciso appunto il blocco dei ricoveri come da giorni chiedevano i sindacati Cgil e Uil, mentre è in atto un’indagine interna per capire quale sia la matrice della catena dei contagi. Attualmente i ricoverati a Bosco sono circa 90 di cui 6 in terapia intensiva, mentre nella serata di venerdì sono deceduti una donna di 69 anni e un uomo di 71. Gli operatori sanitari contagiati sono 51 su 350. A rischio, inoltre, anche l’attivazione di altri 20 posti letto di degenza ordinaria e terapia intensiva che, come annunciato dal direttore generale Gennaro Sosto, dovrebbe avvenire entro la prima decade di novembre. Sono in atto i lavori nell’area grezza dell’ospedale. Ma operatori e sindacati chiedono proprio di non implementare i posti letto: più pazienti positivi potrebbe significare più contagi.
I NUMERI
Riconvertito da ospedale a Covid Center nella notte tra il 15 e il 16 marzo scorso, nella prima fase della pandemia, l’ospedale «Sant’Anna e Santa Maria della Neve», dopo le difficoltà iniziali, ha retto per diversi mesi e finora si erano registrati pochi contagi tra il personale. I posti letto da poco più di 30 sono stati portati a 80 nel corso del tempo per fronteggiare l’avanzata dell’epidemia. Già da tre settimane il Covid Center è saturo e, per contenere l’impennata di ricoveri, l’Asl ha riconvertito lo storico padiglione dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, compreso il pronto soccorso, in Covid Center. Poi è partita una strategia di rimodulazione degli ospedali dell’area di competenza che ha scatenato proteste e manifestazioni. La chiusura del reparto di Medicina dell’ospedale di Gragnano e del pronto soccorso di Vico Equense per spostare a Boscotrecase personale medico in sostituzione di chi si ammalava. E poi l’ipotesi, per ora congelata, di rendere l’ospedale di Nola terzo Covid Hospital. Già la settimana scorsa, secondo qualcuno, i contagiati avevano superato quota 10. Nel giro di qualche giorno poi c’è stato il boom.
LE SANIFICAZIONI
Secondo indiscrezioni gli operatori sono tutti in isolamento domiciliare, nessuno in ospedale: qualcuno con sintomi e curato a casa con terapia farmacologica è respiratoria. «Non ci spieghiamo come sia potuto accadere – ha detto Carlo Gaudiosi, medico pneumologo e direttore della sub intensiva, positivo al virus – ed è giusto che si faccia chiarezza con l’indagine interna. Ma l’ospedale è sicuro, i dispositivi di protezione efficienti così come i percorsi sporco-pulito, proprio perché è un ospedale Covid». «Tutto nella norma – è il commento di Savio Marziani, direttore strategico – siamo in linea con la percentuale nazionale di contagiati. L’unità di crisi non ha rivelato falle o problematiche. E non ci sarà un vero e proprio blocco dei ricoveri. Siamo pieni. Ci siamo presi un momento per redistribuire il personale visto il numero dei contagiati». Intanto, ieri sono stati sanificati i locali e anche le condutture dell’aria condizionata, possibili vie d’accesso del virus. «Visto che la situazione è insostenibile – scrivono Michele Maddaloni, Cgil e Gennaro Cesarano, Uil – sicuramente bisogna adottare provvedimenti e correttivi. In primis il blocco di nuovi ricoveri e di istituzione di nuovi posti letto per qualsiasi intensità di malattia. Pur condividendo la linea della Direzione Presidiale – continuano i rappresentanti dei lavoratori – si richiede una verifica urgentissima dell’impianto di aerazione, e qualora fosse indifferibile aprire a nuove degenze bisognerà rivedere necessariamente i percorsi. Occorre ribadire che senza nuovo personale medico e di Comparto, non potranno essere assicurate le attività e la cura degli ammalati». Poi la richiesta dei tamponi veloci, affinché i positivi siano subito isolati e non contagino gli altri. «Chiediamo di effettuare al personale tutto – scrivono ancora i sindacalisti – tamponi con risposte entro massimo 24 ore e quindi un’apparecchiatura per processare i tamponi da ubicare anche nel Presidio Covid di Boscotrecase».

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