Arte Contemporanea. I paesaggi fabulistici di Ida Mainenti tra carature intimiste e scenari aperti.

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Testo di Maurizio Vitiello – I paesaggi fabulistici di Ida Mainenti tra carature intimiste e scenari aperti.

 

 In anteprima, segnaliamo e proponiamo questo testo, che sarà inserito nella futura monografia dell’artista.

 

        Ida Mainenti vive la sua Salerno, dove lavora, e vanta al suo attivo

numerose personali e partecipazioni a collettive, rassegne e biennali.

Ha ottenuto premi e riconoscimenti significativi e figura in varie solide pubblicazioni.

È un’artista da conoscere e da stimare per le valenti immissioni fantastiche in scene e fondali dei suoi territori affettivi.

Bisogna, senz’altro, riflettere sulle sue redazioni, grammaticalmente avvedute e sintatticamente stimolanti, nonché intriganti, che sostengono abbreviative sollecitazioni umorali su versanti significativamente di vena chimerica.

Le sue attente disposizioni grafiche e pittoriche tessono composizioni garbate e strutturano ceramiche ludiche.

Gli assunti, fondamentalmente, allegri e sereni raggiungono una quota d’indubbio valore tecnico e di consistente qualità estetica.

In accorti passaggi assegna su piani, intenzionalmente emozionali, geografie umane e loda ambienti felici, non dimenticando misure tensive.

Quello che si apprezza è un’impostazione consapevole, che declina, tra una determinata e circostanziata epifania di richiami giocosi che richiamano angoli e vedute cilentane, della costiera amalfitana e della riviera sorrentina, in regole, certamente, opportune di una smagliante circolarità di visioni familiari ambientali d’ordine quotidiano.

Ma si possono cogliere anche insolite immagini e particolarissime visioni, che, in un gioco di sottili e sensibilissimi rimandi, sviluppano ritmi di tono estivo collegati a invitanti accensioni cromatiche.

Ambienti sereni trovano respiro in marcati moduli e in repliche opportune.

Tra cadenze pacate e sensibilità, estreme e raffinate, colori e geometrie, costruisce stupefazioni di sentieri immaginativi equilibratissimi, senza rinunciare a eleganti sintesi.

Grazie a un linguaggio ludico, pienamente concreto, istruito da piene maturazioni cromatiche con l’addizione di segnature, ben risolte, e di segni e di segnacoli, ben indirizzati e composti, rilancia sponde di risonanze visive e di echi interiori.

Le corroboranti composizioni sviluppano un “continuum” di variegate coerenze interpretative.

L’artista agisce sempre con connessioni consecutive e rende i suoi lavori attrattivi, sotto la soglia e il senso di uno spessore avvincente.

La sua produzione in un indirizzo, sostenuto ed esplicito, raccoglie visioni panoramiche, vitalizzate da accenti accurati e da atmosfere precise.

Ida Mainenti è veloce nelle stesure rapsodiche e completa sottili rispondenze d’esprit.

Le sostenute e vivaci scene, caratterizzate da rese timbriche vibranti e da fluidità adatte, riescono a collocarsi in una sfera di riconoscibilità, di vera e propria “cifra artistica”.

L’artista appunta vibrazioni – ed è qui l’assunto del valore della produzione di quest’artista salernitana – e declina variazioni scorrevoli di cromatismi con stesure svincolate, sciolte e consapevoli.

In una continuità di distingui espansi ci fa intendere coordinate di carattere, declinate da una forte caratura espressiva, e intesse, tra scatti e gesti, situazioni di richiamo emozionale con andamenti musicali.

Si dirige, si spinge verso quegli spaccati di naturali bellezze e tutela, altresì, tra interstizi, frazioni fertili, semplicemente magiche.

Determina, così, percezioni aperte e colloca, in prospettive coerenti, considerazioni estetiche singolari.

Nel suo pensiero costruttivo, fortemente abilitato da una creatività sorgiva, si staccano curate ricercatezze.

Fondamentalmente, Ida Mainenti con i dipinti, gli acquerelli, le ceramiche, le vetrate riesce a incardinare giustapposizioni ideali, sino a dimensionare assetti centrali, chiari e netti.

Con gli ultimi lavori distribuisce con acutezza impianti finemente investiti da cromatismi squillanti.

I soggetti vanno a conquistare lo spazio, sempre ben regolato, e tenta di sedurlo e invaderlo, pienamente.

Questa tendenziale costante si capta dalla dinamica evolutiva d’intriganti attraversamenti e incursioni, che intendono significare dolci presenze.

Ida Mainenti codifica la redazione delle sue opere con impasti cromatici persuasivi, perché si riveli un misurato senso di tangibile corporeità per definire e innalzare assunzioni icastiche delle scene.

Nelle discrezionalità degli impianti si ricavano le tendenziali idee di misurare lo spazio, ma, anche, di interpretarlo per conquistarlo con esperte e ritagliate dimensioni cromatiche.

Ida Mainenti rinnova iconografie mediterranee e scandisce estrapolazioni di gettiti emotivi personali, che ricapitola con gesti nuovi.

L’artista filtra la sostanza delle attese, delle pause, degli appagamenti estetici e cerca di andare oltre per raccogliere altri e ulteriori varchi, respiri, passaggi, insomma aperture.

I suoi intendimenti indugiano, con calma discrezione, sull’esterno del mondo e mantengono un giusto contatto con i sentieri dei limiti reali.

Un sentimento di sincera riappropriazione la spinge a seguire i sussulti quotidiani e con una profonda presa di coscienza, compiutamente rinvigorita, anche dalla disamina di ciò che è stato sedimentato, regge, finemente, quasi in un sentimentale “esprit du monde”, espresso a livello “glocal”.

Il “focus” della sua azione, compiutamente disegnativo-pittorica, prende spunto da vene intimistiche e cala affondando nella “comédie humaine”.

Ida Mainenti esplicita, estroflette e condensa col suo particolare codice linguistico un intenso carico di immagini vivaci, in cui segmenti e cromie potenziano variegate visioni.

Le sue opere riescono a confermare squarci di luci, spaccati “in filigrana” e riassunti gradevoli.

L’artista dettaglia con significativa abilità palpiti e umori e nelle significazioni dei tratti esalta i vettori cromatici, specificati da gesti precisi, per raggiungere un calibrato ventaglio di agganci seducenti, intriganti e sottili.

Ida Mainenti affida e assegna a una scala polarizzata di sequenze, regolata da vibranti dinamiche, nonché da raccolte considerazioni, concetti e pensieri.
Propositi e investigazioni riassumono l’attraversamento di miti per by-passare e oltrepassare la storia, ma le fughe in avanti sono percepibili nella sua teoria figurativa.

Il suo itinerario disegnativo-pittorico, sostanziato da suggestioni iconiche, è scandito da accadimenti possibili, tracciati da presenze mutevoli.

Ida Mainenti raccoglie e assembla, in un esercizio di palpitanti esternazioni visive, precisazioni strutturali, ma sempre con tocchi di colore che dimensionano modulazioni, lontane da ipotesi di circuiti mai ingannatori, bensì franchi e autentici.
L’artista con indicative redazioni, caricate da tratti ben regolamentati da scioltezza di mano, riesce ad assumere, nel vasto panorama degli operatori e delle operatrici, una posizione propria, irrorata da accentuati simbolismi.
Nel suo percorso operativo snoda sequele e inquadrature di un universo personale, ripreso da risposte di uno specchio intimo, ma che guarda anche al mondo, in senso lato.
Nella successione degli ultimi lavori si percepiscono significazioni ad alta e costruttiva incidenza e i colori stesi ancorano gli occhi dei fruitori.

In conclusione, le sue nuove frontiere sagomano, profilano, intercettano il futuro, sempre propulsione convincente di vita.

 

Maurizio Vitiello

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