Amalfi, il Tribunale del Lavoro respinge il ricorso dei parcheggiatori contro il Comune, l’amministrazione Milano aveva ragione

I parcheggiatori della Società Amalfi Mobilità avevano presentato ricorso al Tribunale del Lavoro per ottenere l’annullamento del concorso finalizzato alla selezione di 10 parcheggiatori specializzati, chiedendo la stabilizzazione del personale precario, impiegato negli ultimi otto anni ritenendo doveroso ottenere la continuità nel lavoro.La Fiadel CSA CISAL Salerno aveva  diffidato la società Amalfi Mobilità, interamente partecipata dal Comune di Amalfi, che ha in gestione il parcheggio a pagamento in roccia, denominato “Luna Rossa”, affinché provveda alla stabilizzazione del personale precario. La vicenda aveva assunto anche una colorazione politica con manifesti contro l’amministrazione di Daniele Milano, alla fine la società Amalfi Mobilità ha operato correttamente e secondo legge.

Infatti, la Società, di recente, prendendo atto della carenza di personale, ha attivato una «nuova procedura interamente aperta all’esterno ritenendo non sussistente il requisito per procedere alla stabilizzazione dei precari»,  alcuni associati Fiadel Salerno, amaturando tre anni di servizio non continuativi negli ultimi otto anni e il sindacato aveva  chiesto la sospensione immediata del concorso per il reclutamento di dieci parcheggiatori a tempo indeterminato indetto con bando del 23 giugno scorso «perché gravemente pregiudizievole delle aspettative e dei diritti dei precari» e «valutare la sussistenza dei presupposti per la stabilizzazione del personale precario, impiegato negli ultimi otto anni, ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. n. 75/2017», opponendosi – tramite il proprio ufficio legale secondo la Fiadel, «contrariamente da quanto assunto dalla Società Amalfi Mobilità, con la nuova procedura, l’ente non acquisisce personale maggiormente qualificato e tanto meno consegue un risparmio di costi per la formazione, trattandosi di personale che al pari di quello precario, già in servizio, dovrà essere adeguatamente formato, con oneri aggiuntivi a carico della partecipata».

Ma il Tribunale ha chiarito che non vi è oggetto del contendere,  per i precari si può parlare di “aspettative di fatto”, ma non di diritti quesiti o di obblighi dell’ente, che opera in base alla discrezionalità, dando ragione ad Amalfi Mobilità e all’amministrazione guidata da Daniele Milano, che ne era partecipata.

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