Spegnere le luci su palestre e piscine. La protesta AINF, le reazioni di Palagiò e Gimmy a Piano di Sorrento e Meta

Spegnere le luci su palestre e piscine. La protesta AINF, le reazioni di Palagiò e Gimmy a Piano di Sorrento e Meta , la prima continua gli allenamenti a distanza in streaming, la seconda con un post ha parlato di ingiustizia, amarezza e delusione un pò ovunque in Campania e in Italia . Spegnere le luci su palestre e piscine: sembra la formula magica per poter accendere le luminarie di Natale. La stretta sullo sport è arrivata domenica 25 ottobre all’ora di pranzo. Così dopo aver adeguato , lottato, sperato, tentato ogni carta, il risultato purtroppo non è cambiato: le strutture sono state di nuovo chiuse e il personale lasciato a casa. Prezzo enorme, elevatissimo, un conto da pagare molto più salato che a marzo. Un comparto vasto di lavoratori rimane al palo. Ma il Presidente Conte dà garanzie di risarcimento immediato. E questa notizia aiuta. Numeri importanti in questo settore che conta 1 milione di addetti ai lavori e 20 milioni di cittadini che frequenta i centri. Si tentava di riportare in palestra il 30/35% che dopo il lockdown di marzo non era ancora rientrato. Ora si riparte da zero. Ma perché se palestre e piscine hanno rispettato le regole, garantito sicurezza, ora devono chiudere?

“Lo sport è benessere, fare attività fisica è salute, aiuta corpo e mente, innalza le difese immunitarie e contrasta malattie importanti come cardiopatie, diabete – spiega Giampaolo Duregon, Presidente Anif (Associazione Nazionale Impianti Sportivi e Fitness) che rappresenta gli interessi di 100.000 centri sportivi. Già il DPCM che concedeva una settimana a palestre, piscine per adeguare le poche strutture ancora non a norma, era suonato come una condanna. In molti hanno iniziato a disertarli, nonostante i rigidi protocolli applicati sin da maggio e i controlli con esiti positivi di ASL e NAS fatti in tutta quest’ultima settimana. Nessuna palestra o piscina è mai risultato essere focolaio di contagi, bassissimi i numeri (l’1 x 1000). Ora l’agonia è terminata e con essa la vita di molte strutture: non riapriranno, non avranno più la forza. E con loro spariranno tanti posti di lavoro. Si teme che si allunghino i tempi… anche a marzo le settimane previste erano all’inizio solo tre. Per quanto riguarda gli aiuti, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che ha sempre difeso il settore con ogni mezzo, soprattutto la base dello sport, ha combattuto e continua a farlo, ha dichiarato che già dal 15 novembre 2020 si prevedono i primi rimborsi per i trainer con un aumento di 200 euro: da 600 a 800 come indennità, 50 milioni di fondo perduto per ASD, SSD da subito a fondo perduto automatico per SPD con codici Ateco che ne avevano già usufruito. Con l’augurio che il mondo dello sport possa riprendere al più presto. Nonostante gli aiuti un altro mese o più mesi produrranno un danno, che va ad aggiungersi alla perdita avuta”.

Commenti

Translate »