Sorrento . Strategie anti Covid

Sorrento ( Napoli ) Il Covid ha sconvolto la nostra vita e rischiamo di perderla se le c.d. autorità non rislveranno con estrema urgenza i problemi che cittadini distratti seminano a piene mani con estrema noncuranza. Molti nel corso dello STOP al 99% delle attività e della clausora forzata si sono divertiti cantando a squarcia gola “siam pronti alla morte” ignari delle sofferenze dei paziente e del personale medico che ha visto morire tanti colleghi. Mentre molti si sono limitati ad uscire solo per acquistare generi alimentari e farmaci, altri hanno continuato a svolgere l’attività lavorativa adottando tutte le precauzioni suggerite dalle autorità, altri hanno rispettato le quarantene non sanitarie loro inflitte, altri non hanno rispettato le quarantene sanitarie. Se non si rispettano le quarantene sanitarie il COVID si diffonde velocemente e colpisce non solo le persone anziane ma anche giovani, neonati, donne in gravidanza, partorienti e puerpere. Sarebbe opportuno fare quanto fu fatto dopo il terremoto dell’IRPINIA. Ospitare i terremotati sanitari presso strutture alberghiere protette per tenerli sotto costante controllo sanitario in modo da evitare che gironzolino diffodendo il virus a destra ed a manca. Anche l’ex Clinica San Michele potrebbe essere utilizzata per le quarantene o, qualora la vicinanza della scuola e della casa di riposo San Michele dovesse costituire un ostacolo ad un utilizzo sanitario, potrebbe essere utilizzata per ospitare gli studenti delle scuole superiori che non dispngono di una stanza nella quale seguire le lezioni da remoto e/o di attrezzature adeguate ed abitano in borghi lontani dalla scuola che dovrebbero frequentare o privi di validi collegamenti alla rete. Anche i locali dell’Informa Giovani potrebbero essere destinati all’allestimento di postazioni informatiche. Un altro problema sa risolvere è quello delle mascherine. Molti non possono acquistarle e da mesi indossano la stessa mascherina, molti l’hanno trasformata in strumento di comunicazione e l’abbinano all’abito, alla camicia, alla sciarpa, incuranti della necessità di indossare mascherine di protezione e di ostentazione, molti la utilizzano come bracciale o bavaglino, molte ne realizzano all’uncinetto, al filé, ricamate … vere e proprie opere d’arte che, comunque, non le proteggono e non proteggono le persone che le incontrano. Nella mia cassetta di posta non ho trovato alcuna delle mascherine distribuite gratuitamente, moltissimi cittadini non le avranno trovate e sarebbe opportuno didtribuire, porta a porta, mascherine chirurgiche o, come chiesto dalle associazione delle persone non udenti, mascherine trasparenti. Per le file fuori ai negozi sarebbe necessario predisporre tendoni riscaldati nei quali i clienti possano attendere il proprio turno. Gli igienizzanti dovrebbero essere collegati a pedali onde evitare di toccare il contenitore con le mani. Dovrebbe essere vietata la vendita di generi alimentari non confezionati, freschi o secchi che siano. Dovrebbe essere vietata anche la vendita di mascherine non sigillate in una idonea busta. Se vengono risolti questi problemi riusciremo ad ostacolare la corsa del Covid.

prof. Francesca LAURO

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