Salerno: l’addio a Giovanni Daniele, il medico dei bambini ammalati di Tbc. Aveva 101 anni

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Salerno saluta Giovanni Daniele, di anni 101: il medico dei bambini ammalati di Tbc. Giovanni, specialista in Chirurgia, tra 16 giorni, il primo novembre, avrebbe compiuto 102 anni. L’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Salerno lo ha insignito del titolo di Decano e Senatore dell’Ordine e lo ha ricordato con un corposo manifesto di cordoglio che sintetizza la brillante carriera del medico che da giovanissimo, non ancora laureato, si ritrovò sul fronte di guerra ad assistere i militari e contemporaneamente a studiare per potersi laureare. La notizia la riporta La Città di Salerno. 

La sua è stata una vita costellata di successi e di tanti impegni, fino a occuparsi dei figli dei genitori salernitani che erano ammalati di tubercolosi ospitati presso il Preventorio marino antitubercolare in via Leucosia: curò fino a 300 bambini tutti con i vari problemi di salute tra febbre, quando il vaccino ancora non esisteva, polmoniti, fratture, incidenti, faringiti e la profilassi da adottare con l’ausilio di antibiotici e antipiretici.

A ripercorrere le sue tappe professionali e di vita più importanti è stato il figlio primogenito Rodolfo che a chi gli chiede cosa mangiasse e quale fosse il successo di tanta longevità del padre risponde: «Il suo motto era “tutto fa male, poco fa male poco e molto fa male molto”». Così rispondeva ai pazienti che chiedevano se quello che mangiavano facesse male: «Tutto dipende da quanto mangiate e bevete», commentava. Dunque assaporava tutto ma senza esagerare.

Fu il primo, insieme alla sua classe e alle altre classi del liceo classico che frequentava, a varcare la soglia della nuova sede scolastica dell’istituto “Torquato Tasso” di Piazza San Francesco nel 1932 prima ubicato presso la sede dell’attuale Convitto nazionale. Il futuro medico iniziò lì, nell’istituto appena inaugurato, il ginnasio. Il 2 dicembre del 1941 era studente del quarto anno di Medicina a Napoli, quando gli fu comunicato che il rinvio militare per motivi di studio non sarebbe stato più accettato perché sul fronte mancavano medici.

«Mio padre si ritrovò presso la Compagnia sanità di Trieste a operare in ambiente di guerra e a studiare per prepararsi gli esami in pieno clima bellico », ricorda Adolfo. Poi fu trasferito nella Compagnia sanità di Napoli e fu tenuto sotto le armi dopo la fine della guerra, per altri due anni. In pratica per mancanza di medici fu trattenuto come ufficiale medico in servizio militare fino al 18 aprile del 1947. Nel frattempo tra il ‘41 e il ‘47 si laureò: era il primo agosto del ‘44. Di anni a fare il medico ne ha trascorsi tanti, 76 dalla laurea, e al 60esimo anno dal conseguimento del titolo l’Ordine dei medici di Salerno lo ha insignito dell’onorificenza di Senatore dell’Ordine. È deceduto come Decano e Senatore dell’Ordine il 9 ottobre. Dopo la laurea a Napoli, la specializzazione per l’attività chirurgica la conseguì a Bologna mentre a Salerno fu allievo e collaborò per molti anni con Matteo Della Corte , «luminare pioniere della chirurgia salernitana al “San Giovanni di Dio”», ricorda il figlio. Prima del 1970 il medico lavorò presso villa Meta, di proprietà dell’ostetrico Giovanni Medici e infatti in molti in città la chiamavano clinica Medici anche se la villa prendeva il cognome della madre dell’ostetrico Meta, oltre che alla clinica Tortorella.

Nell’immediato dopoguerra Giovanni Daniele diventò direttore sanitario del Preventorio marino antitubercolare, in via Leucosia, cioè il ricovero dei bambini che erano costretti a separarsi dai genitori ricoverati al sanatorio “da Procida”, anche per anni. L’attività di libero professionista la svolse fino a prima del ’78, in seguito con la riforma nazionale sanitaria sciolse il sodalizio con Della Corte e iniziò la chirurgia ambulatoriale all’ex Inam istituto nazionale per assicurazioni contro le malattie e concluse la carriera all’Asl in via Vernieri, cioè all’ex ospedale “Ruggi” che si trasferì in via San Leonardo. Durante la guerra, appena laureato, conobbe Rosa Cesaro : sono più di 68 gli anni di matrimonio passati insieme alla professoressa di Matematica e Scienze di scuola media originaria di Giffoni Valle Piana. Si sposarono nel ’52. Tre i figli: Rodolfo, ex magistrato, Bruno, direttore dell’Unità operativa complessa di Oncologia all’Ospedale del Mare di Napoli, e Mariella, vicepreside all’Istituto alberghiero “Roberto Virtuoso” di Salerno. Il nipote, Vincenzo, figlio di Mariella, ha ereditato la passione del nonno intraprendendo la carriera medica. È specializzando in Ematologia presso le “Molinette” di Torino. Gli altri quattro nipoti hanno preso altre strade.

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