Salerno, genitori in piazza per la scuola. Anche l’ex sindaco di Positano De Lucia: “Colpite le fasce deboli” segui la diretta

Salerno i genitori in piazza per la scuola. Anche l’ex sindaco di Positano De Lucia “Colpite le fasce deboli”   Una manifestazione pacifica a Salerno, la città del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, dopo la protesta a Napoli che lo ha portato a riaprire le materne. Fra questi anche l’ex sindaco della perla della Costiera amalfitana Michele De Lucia, ora assessore nell’amministrazione Guida “Vengono colpite sempre le fasce più deboli. La scuola era l’ultima istituzione da toccare, non andava chiusa. In tutti questi mesi ci si doveva organizzare, era ampiamente previsto un ritorno del coronavirus Covid-19, solidale con tutte le famiglie”, dice De Lucia a Positanonews.

Il malumore per la chiusura delle scuole in Campania arriva in piazza anche nel Salernitano, con numerose manifestazioni. Nella città capoluogo, ci si ritrova in piazza Amendola, riporta Lira TV.

Chi c’era
Zaino in spalla, accompagnati da genitori e insegnanti, gli studenti salernitani portano la scuola in piazza Amendola, con tanto di banchi, libri e cartelloni da riempire con le frasi che fanno da slogan al presidio del Comitato scuole aperte. Si ritrovano tra la Prefettura ed il Comune di Salerno, per chiedere di tornare in classe giù da lunedì. Alle elementari e alle medie si può ed anzi è necessario: l’ordinanza della Regione Campania, secondo i manifestanti, non tiene conto del fatto che questi studenti non incidono sull’affollamento dei mezzi di trasporto pubblico. E poi, la didattica a distanza, per loro, non è sufficiente e nemmeno alla portata di molte famiglie. Discorso diverso per i ragazzi delle superiori e per i loro docenti, in larga parte pendolari per definizione, per i quali la dad è più sostenibile.

L’appello
Qualche ora fa si è deciso di consentire «anche in presenza, l’attività delle scuole dell’infanzia: nidi, asili, con bambini di età compresa nella fascia della fascia 0-6 anni». Inoltre, «sono consentiti in modalità in presenza, i corsi non scolastici con lezioni ed eventi formativi di durata non superiore ad un’ora in aula, nel rispetto dei protocolli di sicurezza di settore». Un chiarimento necessario ed opportuno, ma per gli altri livelli di istruzione la chiusura resta obbligatoria fino al 30 ottobre. L’appello al presidente De Luca, però, è chiaro affinché ci ripensi.

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