Regione Campania. Intesa PD-M5S, dimenticata la guerra contro De Luca. FDI “Attaccati alle poltrone”. Si pensa a intesa per il sindaco di Napoli

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Regione Campania. Intesa PD-M5S, dimenticata la guerra contro De Luca. FDI “Attaccati alle poltrone”. Si pensa a intesa per il sindaco di Napoli  . Adolfo Pappalardo sul quotidiano Il Mattino fa una disamina del primo consiglio regionale
A far sembrare tutto ordinario, alla fine, c’è solo la solita protesta di un gruppo di disoccupati che saluta così la prima seduta dell’undicesima legislatura. Che, alla fine, si riduce in una presa d’atto degli eletti e nella votazione degli organi di presidenza. Salta anche il discorso di presentazione del programma di governo da parte di De Luca, nonostante fosse all’ordine del giorno. Ma tant’è. È l’emergenza Covid e la seduta, non nell’aula del Consiglio ma nel vicino auditorium, inizia in ritardo per i tamponi a cui si devono sottoporre tutti i consiglieri ed è tutto in streaming. Addio, quindi, allo sciamare di amici e parenti degli eletti il primo giorno. Ci sono solo i consiglieri. Anzi nemmeno tutti perché su 51 ve ne sono 49: assenti il renziano Francesco Iovino e Vittoria Lettieri, la figlia del sindaco di Acerra eletta in una civica deluchiana.
IL VOTO
Ad aprire i lavori è Alfonso Piscitelli, il consigliere più anziano che annuncia subito come De Luca rinuncerà al consueto discorso di presentazione del programma di governo e invita gli altri consiglieri «a rimandare eventuali interventi, in attesa di tempi migliori». Il governatore però è lì, pure in anticipo di 15 minuti, rispetto alla seduta programmata per le 11.30. E invece i lavori iniziano dopo un’ora buona di attesa. Il tempo dell’ultima riunione dei consiglieri di centrodestra e si passa subito alle votazioni. E qui si capisce subito com si sia arrivato ad un accordo maggioranza-grillini. Con quest’ultimi che da giorni hanno messo sotto terra l’ascia di guerra e usano toni più morbidi contro De Luca rispetto al passato. E alla fine scivola tutto via senza intoppi. Con l’elezione a presidente del Consiglio regionale di Gennaro Oliviero. Nessuno scossone, quindi. All’esponente del Pd, casertano 61enne al suo quarto mandato, vanno ben 46 voti, con tre schede bianche, su 49. Un consenso quasi unanime.
L’ACCORDO
Ma lo scenario si avverte con la votazione successiva che elegge i due vice presidenti. Sono due donne: la prima è la democrat Loredana Raia, la seconda Valeria Ciarambino, candidata alla presidenza alle ultime Regionali con il M5s. Si sapeva da giorni che il clima tra maggioranza deluchiana e grillini campani era cambiata ma ieri viene apposto il sigillo a un accordo che vale anche per le prossime amministrative. A cominciare da Napoli, dove si sogna un’alleanza strutturale con l’M5s.
«La presenza del Movimento nell’ufficio di presidenza – spiega la Ciarambino – è una novità assoluta e ne vado orgogliosa. Una scelta che rispetta appieno il principio di rappresentanza, tenuto conto che siamo la prima forza di opposizione in questa assise. Il mio obiettivo principale sarà ridurre le distanze tra le istituzioni e i cittadini». Nessuna polemica, nessun scontro per la prima seduta. O, meglio, a seduta finita è solo Fratelli d’Italia a tuonare contro Pd e grillini. «La vicepresidenza del consiglio regionale è andata a finire a Valeria Ciarambino del movimento 5 Stelle con l’ampio consenso della maggioranza. Ciò dimostra, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che i 5 stelle governano in continuità con il Pd ed il centrosinistra in tutte le regioni, anche laddove, come in Campania, fanno finta di andare in opposizione. Sono ormai – attacca Marco Nonno, esponente di Fdi – la succursale del Pd ed affezionati alle poltrone come nessuno». Nell’ufficio di presidenza, infine, ci saranno anche i consiglieri questori Andrea Volpe per la maggioranza e Massimo Grimaldi per l’opposizione. Prima di chiudere la seduta, eletti come segretari Fulvio Frezza (+Europa) e Alfonso Piscitelli (FdI).

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