Positano, la favola di Giuseppe Rispoli che esalta il valore dell’essere se stessi, originali ed unici segui la diretta

L’importanza di non uniformarsi agli standard imposti dalla società

L’attore positanese Giuseppe Rispoli ci regala la sua 41esima favola o meglio, come ci spiega l’autore, un racconto. Si intitola “Mariolino” e, seppur nei toni fantasiosi tipici delle fiabe, nasconde un messaggio molto importante, oserei dire un vero e proprio insegnamento di vita, che dovrebbe farci fermare e riflettere attentamente perché ci fa comprendere in modo chiaro e forte allo stesso tempo l’importanza di essere se stessi. E’ innegabile che il mondo in cui viviamo ci impone delle etichette e dei modelli da rispettare e sin da piccoli veniamo condizionati da regole non scritte che pretendono di rappresentare la normalità. Altri hanno già scelto per noi come dobbiamo comportarci per essere come la società ci vuole.

Spesso ci si adatta a questi standard pensando di avere una vita più semplice, magari nel desiderio di essere accettati dagli altri, di non essere messi da parte. Ci mettiamo una maschera e fingiamo di essere quello che in realtà non siamo, ci facciamo piacere cose che in realtà non amiamo. E così facendo diventiamo uguali a mille altre persone, seguiamo il gregge a testa bassa. Ma è davvero questa la chiave della felicità? Accontentarsi di fingere e mortificare la nostra vera natura, le nostre passioni, i nostri gusti solo perché sono diversi da quelli degli altri? Ma chi stabilisce cosa è normale e cosa non lo sia? E la nostra felicità? Ci pensiamo mai?

La vera ricchezza di una persona consiste proprio nella sua unicità che la rende speciale, diversa dalle altre, originale nel senso più bello del termine. Dobbiamo prendere consapevolezza che non dobbiamo vivere nel modo in cui gli altri hanno deciso per noi, ma dobbiamo avere il coraggio di gridare al mondo ogni giorno chi siamo veramente e lo dobbiamo fare sempre a testa alta, orgogliosi di noi stessi.

Certo essere se stessi richiede uno sforzo enorme, richiede coraggio. Ma alla fine ne varrà sicuramente la pena. Dobbiamo avere la forza di manifestare i nostri pensieri, le nostre opinioni, di mettere in mostra quello che siamo realmente con i nostri pregi ed i nostri difetti. Dobbiamo mostrare agli altri le nostre capacità ed andarne fieri perché sono quelle che ci rendono veri. Essere se stessi vuol dire essere unici e sentirsi liberi di mostrare al mondo la propria unicità altrimenti rischiamo di vivere una vita in cui nulla è autentico. Quindi è necessario prendere consapevolezza di chi siamo, di cosa vogliamo, di cosa ci rende realmente felici e quali sono le cose migliori per noi senza lasciarsi influenzare da alcun condizionamento esterno, senza dare peso al giudizio degli altri.

Nessuno può sapere meglio di noi stessi di cosa abbiamo realmente bisogno ed andare contro le proprie inclinazioni equivale a rinnegare la propria natura. Al contrario essere se stessi, vivere secondo i propri gusti ed i propri interessi non solo ci rende autentici ma ci regala un senso di appagamento e di completezza. Smettiamola di nasconderci e di essere una brutta copia degli altri. Viviamo all’altezza dei nostri desideri e dei nostri valori, esprimiamo il nostro talento (qualunque esso sia), la nostra creatività, senza temere di mostrare anche le nostre debolezze.

Ma, soprattutto, non preoccupiamoci di ciò che pensano gli altri perché quello è un problema loro, non di certo nostro. Bisogna credere con forza nelle proprie scelte e non decidere cosa fare e come farlo solo per non deludere le persone che abbiamo vicino. Spesso le insicurezze che abbiamo ce le trasmettono gli altri con le loro imposizioni, facendoci sentire inadeguati, fuori posto.

Dobbiamo essere sempre orgogliosi di quello che siamo e di quello che facciamo. Dobbiamo avere il coraggio di essere “originali”. Perché l’originalità e la “diversità” sono delle virtù e come tali vanno protette da tutto e da tutti. Esprimiamo la nostra vera natura e, se guardandoci intorno ci rendiamo conto di essere diversi dagli altri, facciamone un punto di forza. Dopotutto, pensateci bene, se andate in un campo di margherite bianche sarete attratti dall’uniformità del prato fiorito e candido, ma se scorgerete una sola margherita gialla il vostro sguardo verrà rapito proprio dal quel piccolo fiore diverso dagli altri e che risalta perché unico e bellissimo.

Ed allora, se dentro di noi sappiamo di essere una margherita gialla in mezzo ad un campo di margherite bianche, alziamo la testa e mostriamo al mondo la nostra bellezza e la nostra unicità. Difendiamo la nostra felicità, sempre e dovunque.

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