Positano-Agerola: grande successo per Nino Lucibello con Positanonews. Terzo posto al Formula Challenge

Grande successo per Antonino Lucibello che si è aggiudicato il terzo posto al Napoli Challenge-Sarno, primo appuntamento nel calendario del Campionato Italiano Formula Challenge. Lucibello, pilota e membro fondamentale di “Scuderia Vesuvio”, è sceso in pista con Positanonews al XII Trofeo Vesuvio, con oltre 20 drivers presenti nelle due specialità.

Oggi grande gara di campionato italiano challenge classificato nella prima manche al primo posto e a causa dell’ improvvisa pioggia la manche successiva ci ha fatto indietreggiare al terzo gradino del podio della classifica assoluta comunque un grande risultato“, ha scritto Nino Lucibello in un post su Facebook.

Lucibello, che nelle sue due migliori manches di gara al volante di una Radical SR4 Suzuki, lungo i circa 1500 metri del percorso allestito sul circuito campano ha totalizzato un tempo di 7’15” e 450 millesimi.

corsa lucibello

La “Scuderia Vesuvio” nasce nel 1970, allorché due amici, inebriati dalla passione per le gare automobilistiche, decisero di unire le forze e concepire un movimento che negli anni si attesterà come punto di riferimento per gli appassionati del Centro Sud: nacque così la “Scuderia Vesuvio”. Il giovane imprenditore napoletano Ciro Nappi, quale fondatore, e l’eclettico Dario Cusani, in veste di direttore sportivo, accompagnati nella loro avventura da Giuseppe “Geppino” Cannella e successivamente dall’infaticabile Antonio Carrotta, diedero vita al nuovo sodalizio che nasceva dalle ceneri della “Scuderia 33 Napoli”.

La “Scuderia Vesuvio”, che tantissimi piloti e allori ha collezionato nel corso della sua vita, annoverava quasi 1000 soci in tutta Italia, tra i quali spiccavano Arturo Merzario, Carlo Facetti, Martino Finotto ed il transalpino Henry Pescarolo. Tra i suoi portacolori negli anni si possono ricordare: Cosimo Turizio, Ciro e Piero Nappi, Vittorio Maione, il “lupo della Sila” Domenico Scola, Riccardo Carafa d’Andria, Sergio Troise, Enzo Rivellini, Antonio “Pado” Padolecchia, Francesco Serrentino, Mennato Boffa, Renato Arfè, Ciro Riccio, Antonio Di Giovanni, Giovanni Tagliaferri, Armando Turano, Francesco “Blumax” de Beaumont, l’indimenticato Tony Padrone e tantissimi altri. Con piloti di questo calibro la “Scuderia Vesuvio” fu in grado di recitare un ruolo da protagonista in tutti i campi di gara, nazionali ed internazionali. Il pilota di punta, Cosimo Turizio, difese i colori “Vesuvio” nel Campionato Europeo Marche per Vetture Sport fino a 2000 cc, con qualche apparizione nel Mondiale, nel campionato europeo di Formula 2 con una March di Trivellato e quasi in Formula 1. Infatti nel 1977 Turizio si trovò tra i pretendenti a conquistare l’Arrows lasciata libera dallo sfortunato Tom Pryce.

A spuntarla, anziché il driver napoletano, fu però un certo Riccardo Patrese. Nel campo rallistico, nel 1972 l’equipaggio Nappi – Cusani prese parte al Rally di Montecarlo, mentre nel 1973 furono ben 7 gli equipaggi della “Vesuvio” al via della competizione monegasca, una delle più importanti e prestigiose manifestazioni internazionali. Ai grandi successi conquistati nel decennio ’70 – ’80, seguì però, a partire dalle stagioni 1985-’86, un lungo periodo durante il quale la “Scuderia Vesuvio” abbandonò gradualmente i campi di gara. Avvenne questo progressivo distacco, soprattutto perché Ciro Nappi assieme all’amico Turizio si dedicarono ad un altro sport: la Vela. Si sa, le passioni non muoiono mai. Possono sopirsi, ma hanno la straordinaria capacità di ritornare ancora più vive e forti e di far compiere anche azioni ritenute impossibili. Così nel 2012, dopo la prima edizione della “Coppa Primavera Vintage”, la rievocazione storica della cronoscalata “Conca dei Marini – Furore – Agerola”, che si svolge ogni anno in marzo, Ciro Nappi assieme ad uno dei promotori della ritrovata “Amalfi – Agerola”, Valentino Acampora, iniziano a sognare di rifondare la “Scuderia Vesuvio”.

Oggi la storia della Vesvuvio continua, ripartendo come A.S.D “Scuderia Vesuvio”, Nappi e Acampora, coadiuvati da numerosissimi sostenitori, hanno ridato luce ad una scuderia che ha scritto un pezzo di storia dell’automobilismo italiano. Quello che inizialmente era solo un sogno è diventato realtà concreta.

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