Oltre 10 mila i contagiati, l’Italia chiude alle 22

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Oltre 10 mila i contagiati, l’Italia chiude alle 22. È durato tutta la notte il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Dalle 22 di ieri, ci sono volute oltre 5 ore a capi-delegazione e ministri economici per decidere gli interventi anticrisi e misure di rilancio dell’economia. Il Documento programmatico di bilancio dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri di questa sera, approvato e spedito a Bruxelles dove, al momento, mancano all’appello solo il nostro e quello di Cipro.  Intesa raggiunta nel governo sull’assegno unico: partirà l’1 luglio 2021. A quanto si apprende per la misura destinata a chi abbia figli saranno stanziati 3 miliardi per il 2021, che si aggiungeranno alla dote ottenuta dal riordino degli attuali aiuti per la famiglia. A regime l’assegno unico costerà 6 miliardi aggiuntivi.  Nell’ordine del giorno del vertice di maggioranza c’era anche la decisione sull’utilizzo dei fondi del Mes a scopi sanitari ed infine la riforma del sistema fiscale a cui sta lavorando il ministro Gualtieri. Tutti temi di cui il vertice di maggioranza tratterà in giornata. Finita la prima parte del vertice alle 3.30, per un’altra ora la discussione si è spostata sulle nuove misure per contrastare l’impennata di contagi da Covid-19. Nel nuovo DPCM con le misure anti-Covid non sarebbe previsto un lockdown generalizzato, ma la chiusura delle attività di ristorazione e bar alle 22 e un forte potenziamento dello smartworking. Per ora le scuole dovrebbero restare fuori da queste nuove restrizioni, stante l’opposizione del M5S, anche se dal Comitato tecnico scientifico sarebbero arrivate indicazioni per disporre una didattica a distanza modulata, così come orari di ingresso nelle scuole scaglionati. La responsabilità della decisione se chiudere, e in quale misura attivare la didattica a distanza, resterebbe dunque alle singole regioni, come ha già fatto Vincenzo De Luca in Campania  A quanto si apprende da fonti di governo, però, il nuovo DPCM non arriverà prima di domani o lunedì. Prima il governo vuole il confronto con le Regioni a cui parteciperanno i ministri Boccia, Speranza e il commissario Domenico Arcuri. Servirà all’approfondimento decisivo, prima di passare alla stesura del provvedimento.  A proposito della riforma fiscale, secondo quanto si apprende, sul tavolo ci sarebbe il sistema tedesco che non prevede aliquote a scaglioni, ma la previsione da 9 mila fino a 54.949 euro di un’unica maxi aliquota variabile al crescere del reddito che in Germania varia dal 14% al 42%. Il valore dell’aliquota (e quindi le tasse da pagare) salirebbe proporzionalmente all’aumentare dei redditi, livellando così possibili disparità tra chi, guadagnando pochi euro sotto la soglia di uno scaglione, si troverebbe a pagare molto meno di chi si dovesse trovare appena oltre quella soglia. In Germania la no-tax area è fino a 9 mila euro. In Italia fino a 8.174 euro.

Fonte Rainews

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