Massalubrense-Marina della Lobra, troppe anomalie nello specchio acqueo della Pro loco e scatta la denuncia e la richiesta di revoca della Concessione.

A chiedere immediati provvedimenti, coinvolgendo le Autorità preposte ed avvertendo la Magistratura, l’ex presidente dell’Associazione Turistica Pro Loco.

Massalubrense – Una situazione senz’altro da chiarire quella che sembra ormai da anni stabilizzatosi nel Porto di Marina della Lobra a Massalubrense, in relazione allo specchio d’acqua denominato “delle Fontanelle” riservato, ai cittadini residenti. Dove proprio qualche giorno fa, a seguito di ennesima segnalazione, gli uomini dell’Ufficio Locale Marittimo hanno sequestrato con relativa denuncia, una sorta di manufatto in ferro realizzato abusivamente per agevolare lo sbarco e l’imbarco dalle imbarcazioni alla fonda.

Ad evidenziare quelle che da tempo, anche per una moltitudine di cittadini, sono diventate una serie di difformità, per usare un eufemismo, l’ex Presidente dell’Associazione Pro Loco, il noto giornalista Gaetano Milone. Sottolineando di essere stato primo concessionario nel lontano 1992 quando lo specchio d’acqua di 811 metri quadrati, all’interno del Porto, in località Fontanelle, fu riservato senza scopo di lucro ai cittadini di Massalubrense, in un esposto inviato all’Autorità Giudiziaria nonché al Comando dell’Ufficio Locale Marittimo di Massalubrense, Gaetano Milone mette in risalto una serie di anomalie che evidenziano come quell’area nel corso degli anni sia diventata ormai “acqua” di nessuno. Infatti nell’esposto, inviato tra l’altro alla Procura Generale della Repubblica, alla Procura di Torre Annunziata nonché al Dirigente Settore Demanio presso la Regione Campania, vengono evidenziate una serie di difformità rispetto a quanto stabilito nel verbale sottoscritto dall’Assemblea dei Soci all’atto della richiesta della Concessione. Ovvero: “che l’ormeggio nell’area riservata ai soci viene utilizzato da tempo anche da persone non residenti a Massalubrense; che l’area in concessione malgrado la presenza di imbarcazioni con motore fuoribordo con relativo serbatoio di benzina è sprovvista di idoneo servizio antincendio e manca di un guardiano che possa intervenire in caso di emergenza; che la quota pro capite annuale di oltre seicento euro moltiplicata per i circa cinquanta soci (per un totale di oltre trentamila euro) a fronte di una spesa annuale massima di due-tremila euro, confligge con il “non a scopo di lucro” previsto nelle condizioni di rilascio della stessa concessione; le “modifiche” alla concessione, presentate dal tecnico arch. Cimmino (scambio di un tratto di banchina riservato ai pescatori per uniformare la concessione), sebbene non ancora approvato dalla Regione, di fatto in un uso (abuso), dalla Pro Loco. Infine Milone invita le  Autorità preposte ad indagare se risulta veritiero il fatto che dei soci diportisti svolgono attività di pesca di frodo con vendita in nero del pescato e relativa evasione fiscale;” Una situazione quest’ultima che avrebbe sollevato  una serie di proteste da parte dei pescatori locali. Per tali situazioni, conclude l’esposto a firma di Gaetano Milone,  oltre alla revoca della Concessione, viene richiesta, alle Autorità ed Enti interpellati,  un’indagine atta ad accertare fatti penalmente rilevanti e l’applicazione di relative sanzioni di carattere civile e penale come previsto per Legge. – 21 ottobre 2020 – salvatorecaccaviello.

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