Lavoratori stagionali del turismo,stop a prese in giro e a bonus elemosina! Si rispristini immediatamente la Naspi.

Inammissibile che ancora una volta il Governo, che pur si era sostenuto, continui ad ingannare una categoria che rappresenta uno dei pilastri portanti della nostra economia turistica. Con il decreto ristori, così come ad agosto, si riconfermano dei paletti inauditi che mettono fuori dai sussidi previsti ,per pochi giorni lavorativi ,gran parte degli stagionali. Mentre non ci si è pensato due volte a mandarli in prima linea contro il Covid per far fronte al bonus vacanze. Dove tra contratti capestri,  da parte degli imprenditori e non rispetto dei protocolli da parte di una clientela di basso livello, si è visto di tutto e di più.

La storia inesorabilmente si ripete!  Nel Decreto Ristori, che il Governo ha appena approvato, per lavoratori stagionali del turismo è prevista l’erogazione di un bonus soltanto per coloro che alla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale non abbiano nessun rapporto lavorativo e parrebbe neanche di Naspi! Ciò vuol dire che la stragrande maggioranza dei lavoratori stagionali potrà usufruire di un bel niente!  In quanto una parte si trova al momento in attesa del sussidio di disoccupazione, avendo già presentato la domanda per quelle poche settimane che ha lavorato durante l’ultimo scorcio di stagione in strutture aperte per lo più causa il bonus vacanze; una restante parte finirà di lavorare il 31 del mese, oppure agli inizi di novembre e probabilmente beccherà la data della pubblicazione in Gazzetta. Pertanto ,dopo aver più volte aver illuso i lavoratori, ci si ritrova di fronte ad un’altra grande presa in giro per ottenere poi quella che a tutti gli effetti si presenta come una elemosina per tanti nuclei familiari.

 

 

Mentre per altre categorie sono previsti i cosidetti ristori che arriveranno direttamente sul conto corrente dei diretti interessati con bonifico bancario dell’Agenzia delle Entrate (stavolta finalmente controllando le aziende in regola con tasse ed imposte);una serie di ulteriori misure come contributi a fondo perduto, crediti d’imposta per gli affitti commerciali cancellata per i mesi di ottobre e novembre, così come la seconda rata Imu dovuta entro il 16 dicembre e 2,7 miliardi di euro alle imprese della ristorazione. Nel decreto era stata confermata anche una nuova indennità mensile una tantum per gli stagionali del turismo. La quale aggiunta a qualche centinaio di euro della Naspi, visto il periodo ristretto di lavoro effettuato, avrebbe aiutato tante famiglie ad arrivare sotto Natale.

Ma ora con i nuovi paletti imposti nel decreto, per tale categoria, crolla definitivamente quel residuo di fiducia che ancora si poneva nell’attuale Esecutivo.

Intanto molte famiglie ancora stanno aspettando il bonus di giugno e luglio (1000 euro) del decreto agosto. A tale proposito, ci sta ancora chi grida vendetta per le mancate erogazioni delle indennità di giugno e luglio per coloro che hanno lavorato qualche settimana se non qualche giorno ad agosto oppure addirittura  la sola giornata del 15,  quando è stato pubblicato il decreto. Ora sembra che la stessa “distrazione”, in modo inspiegabile, sembra ripetersi. Dopo aver stanziato oltre 5 miliardi per tale decreto e speso nei mesi scorsi 2,4 miliardi per il bonus vacanze con il quale si è visto circolare nelle strutture ricettive di tutto e di più, esponendo i lavoratori al contagio, non si spiega il senso di tali paletti ed il continuo ricorso a provvedimenti striminziti e irrisori per tale categoria. Quando sarebbe molto più semplice ed opportuno prolungare il periodo di Naspi per almeno sei mesi, almeno per coloro in regola con le busta paga. A questo punto il dubbio è lecito: o il Governo, in combutta con le imprese, vuole definitivamente affossare tale categoria, sostituendola poi non si sa come, (forse con gli immigrati con paghe da fame) oppure stiamo di fronte a gente, che sebbene predica ai quattro venti circa l’importanza del turismo come volano della nostra economia  (16 del pil nazionale) è talmente incompetente da non riuscire minimamente a capire cosa significhi e comporti il lavoro stagionale. Le enormi difficoltà di un lavoratore e la sua famiglia nel tirare avanti, già in tempi di vacche grasse con sei mesi di lavoro monoreddito e per giunta stagionale e tre mesi di Naspi, figuriamoci ora in tempo di pandemia! Senza alcuna prospettiva per il futuro e con le mancette dei bonus, semmai arrivano!  Necessita che il Governo, che pur un tempo i lavoratori del settore hanno supportato,  si renda concretamente conto di cosa rappresenti il turismo in Italia! Il turismo non è soltanto rappresentato dalle belle strutture ricettive, di alberghi, ristoranti ed imprenditori, a cui in questo tragico momento è giusto elargire dei ristori, ma bisogna che si capisca che il comparto, sull’altro piatto della bilancia, è rappresentato dai lavoratori del turismo! Lavoratori per lo più stagionali, a cui dare la medesima attenzione in momenti di crisi. Quindi due facce della stessa medaglia che si compensano. Perché se è pur vero che senza le strutture non si lavora, la stessa cosa dicasi per le strutture senza una mano d’opera, sempre più spesso altamente specializzata come quella del lavoro stagionale del turismo.

Sarebbe pertanto ora di smetterla di trattare centinaia di migliaia di lavoratori e di famiglie come degli invertebrati, con le consuete mancette dei bonus affinché  costoro stiano cheti e continuino nel silenzio a subire e a soffrire la fame. E’ ora di dire basta ! …che non bastano più le elemosine dei vari provvedimenti varati nei mesi scorsi a sostegno delle famiglie monoreddito da lavoro stagionale, rimasti senza alcuna entrata dopo il termine della Naspi a febbraio,se non , per i più fortunati, con i bonus di  marzo, aprile e maggio (per un totale di 2mila e 200euro) . Opportuno sarebbe, come più volte promesso in precedenza,  invece di elargire bonus, che sanno,  tanto di elemosina (quando arrivano), di impegnarsi nel prolungare la Naspi, magari attingendo anche dall’eventuale bonus vacanze.  Del tutto inutile come ora impostato e che si vorrebbe continuare a mettere in pratica fino a giugno. Il Governo smetta pertanto di prendere in giro una categoria, che rappresenta un tassello importante per la nostra economia,  si approfitti pertanto del momento per ripristinare al più presto  un diritto, da tempo acquisito, come la disoccupazione! Altrimenti si prennuncia un  inverno molto duro e con tante incertezze per centinaia di migliaia di famiglie che hanno dedicato anni della loro esistenza al lavoro stagionale del turismo.  27 ottobre 2020 – salvatorecaccaviello

foto di copertina relativa a manifestazione stagionali antecedente alla pandemia Covid-19.

 

Lavoratori stagionali del turismo, con il Decreto Agosto umiliati e sbeffeggiati?

 

Commenti

Translate »