La Costa Sorrentina nel nuovo fumetto di Red Naima intitolato: “Vergine delle Rocce, Vergine della Rena” foto

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Naima Morelli, in arte Red Naima, autrice di fumetti e critica d’arte originaria di Sorrento, ha appena pubblicato la sua ultima graphic novel “Vergine delle Rocce, Vergine della Rena”, secondo episodio della serie “Vince Chi Dimentica”. Il libro (uscito contemporaneamente sia in Italiano che in Inglese) è disponibile su Amazon.it

Ambientato tra le due guerre, l’autrice si è documentata su luoghi e aneddoti sorrentini di inizio novecento. Si riconoscono luoghi della Penisola Sorrentina familiari, tra cui Il Golfo del Pecoriello a Sant’Agnello, Le Grotte di Piano di Sorrento e la costa alta e rocciosa di Sorrento.

Ecco come l’autrice racconta la genesi del volume:

“Nulla di quello che scrivo è completamente inventato”, diceva Margaret Atwood del suo “Il Racconto dell’Ancella, riferendosi al fatto che nel suo lavoro anche le scene e i personaggi più assurdi attingono a fatti storicamente avvenuti. Gli fa eco il nostro Andrea Camilleri, che in un’intervista dichiara di aver bisogno di un dato reale per innescare la costruzione di una storia.

Ispirata dalle parole di questi maestri della letteratura, per la costruzione di “Vergine delle Rocce, Vergine della Rena” sono inizialmente partita dall’idea di raccontare la genesi di due personaggi che ho creato una decina d’anni fa, per il primo episodio di “Vince Chi Dimentica”, intitolato (a posteriori): “Eva Proprio Lei”. Allora non pensavo necessariamente di ampliare il racconto, ma poi, durante il lockdown del 2020, in cui ho rallentato e poi infine interrotto il mio lavoro da giornalista, l’infanzia di questi due personaggi ha assunto sempre maggior urgenza nella mia coscienza. Chiedeva di essere raccontata.

Così “Vince chi Dimentica” è diventata il progetto di una serie a fumetti ambientata a inizio ‘900, di cui “Vergine delle Rocce, Vergine della Rena” costituisce il volume zero. L’intera serie sarà il tentativo di raccontare la prima metà del secolo scorso, filtrato da occhi moderni. E più ricerco, scrivo, disegno, coloro, inchiostro questo lavoro, più davanti a me si scoperchiano micro e macro storie dell’Italia di quel tempo. Una narrazione non restituita con verità storica e filologica, ma piuttosto miracolata dall’immaginazione. Infatti, si comincia anche qui con il ricordo di quello che è stato. Ma sarà poi veramente andata così?

Ad esempio, Sirento è la città Sorrento, ma non proprio. Il Pantano di Catania è forse il Pantano d’Arci, zona bonificata durante il fascismo, ma non esattamente quella. In questo fumetto ci sono luoghi, facce, abiti, scenari che appartengono alla storia della mia famiglia, rielaborati, digeriti, reinventati, fatti passare attraverso il setaccio della mia immaginazione. O meglio, ho cercato di farmi io stessa setaccio, veicolo, per una forza immaginifica, mai revisionista, che ha operato attraverso le matite, i pennelli, le penne Staedtler.

Il rapporto con l’idea del destino, l’ambizione personale e l’abbandonarsi a qualcosa di più grande di sé. Il modo in cui nella prima adolescenza le nostre passioni crescono in un ambiente ostile, fino a portarci verso altre rotte, altre geografie, altri scenari. “Vergine delle Rocce, Vergine della Rena” rappresenta nella mia coscienza una storia molto personale, ma anche una storia d’Italia influenzata da una vittoria mutilata e una nuova guerra sul neanche troppo lontano orizzonte. Ubriacata dalla “parola d’ordine” del secolo: “Vincere!”, dallo scontro delle ideologie, e dalla difficoltà per una donna di trovare la propria libertà e perseguire le proprie passioni. E se, sfacciatamente, il destino in cui lei non crede la arridesse? Nel creare la piccola Eva, ho voluto intrattenere questa ipotesi – possibile per una ragazzina moderna, molto rara per una ragazzina degli anni ’20.

Una menzione va a delle letture che ho fatto durante questa primavera pandemica di silenzio e creazione, dalle quali ho attinto spiritualmente per questo mio piccolo lavoro. Per il personaggio di Eva: “Io, Jean Gabin” di Goliarda Sapienza, e il suo “L’Arte delle Gioia”, e poi “L’Amica Geniale” di Elena Ferrante, romanzi che ho profondamente amato, e la biografia di Margherita Sarfatti di Rachele Ferrario. Per Marcello, l’Elsa Morante de “L’isola di Arturo”. E a livello filmico, il Miyazaki di “Porco Rosso” e “Si Alza il Vento.”

Per il quadro storico, nella realizzazione della prima metà del lavoro, mentre coloravo e inchiostravo le tavole, ho ascoltato con particolare passione “M” di Scurati, e “Lessico Famigliare” di Natalia Ginzburg. Questi testi mi hanno aiutato a calarmi profondamente nello spirito di quei tempi, tra il quadro storico e quello personale. Devo molto anche agli approfondimenti culturali sugli autori del ‘900 della radio France Culture, tra cui uno speciale su Louise Michel, che mi ha aiutato a dettagliare meglio il carattere della nonna Lara.

E poi, fin dal titolo, il tributo è a D’Annunzio. Ovviamente, sempre D’Annunzio.

Il libro su Amazon.it a questo link: https://www.amazon.it/dp/B08KH3S6HL/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1601548625&sr=8-1

Un’anteprima di questo volume e della serie Vince Chi Dimentica si trova sul sito web dell’autrice:

Vince Chi Dimentica

Ulteriori aggiornamenti su instagram di Red Naima: https://www.instagram.com/rednaima/

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