Imu, con la Sentenza della Corte di Cassazione, parte la caccia ai furbetti della doppia abitazione principale.

Il provvedimento della Suprema Corte mette un paletto ad un fenomeno finora molto diffuso, in particolar modo nelle località di villeggiatura, come Sorrento. Nel caso in cui marito e moglie decidessero di dividere la famiglia, e prendere la residenza  in abitazioni diverse,  nessuno dei due immobili,  eludendol’Imu, può essere considerato come abitazione principale. La quale si intende esclusivamente l’immobile che sia registrato presso il Catasto Urbano come unica unità immobiliare nella quale il proprietario e la sua famiglia vi dimorino abitualmente e vi risiedano anagraficamente. Aperto, di conseguenza, il recupero degli arretrati da parte delle amministrazioni comunali.

Doccia fredda per i proprietari di seconde case e per coloro che finora con marchingegni burocratici evitavano di pagare l’Imu (Imposta Municipale Unica) che si applica sul patrimonio immobiliare  escludendo l’abitazione principale. L’ultima sentenza della Corte di Cassazione ha confermato e ribadito quanto venne stabilito nella Sentenza n. 4166/2020. Ovvero: nel caso in cui marito e moglie decidessero di dividere e spacchettare la famiglia, decidendo di prendere la residenza il marito in un’abitazione e la moglie nell’altra, nessuno dei due immobili può essere considerato come abitazione principale. Infatti quest’ultima si deve intendere unicamente quell’immobile che sia registrato presso il Catasto Urbano come unica unità immobiliare nella quale il proprietario e la sua famiglia vi dimorino abitualmente e vi risiedano anagraficamente. Finora per eludere tale imposta in molti ricorrevano ad un  marchingegno da tempo consolidato. Il marito decideva  di stabilire la propria abitazione nell’abitazione di città, mentre la moglie prendeva la residenza nella casa al mare. L’intento era quello di far in modo che entrambe le abitazioni potevano essere considerate prima casa, in modo da poter evitare di pagare l’imposta. Ora la   Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 20130/2020  ha stabilito che nessuno dei due immobili può essere considerato come abitazione principale e quindi nessuno dei due ha diritto all’esenzione dall’Imu. La Sentenza stabilisce inoltre , fin da adesso, il recupero dell’imposta arretrata da parte delle varie amministrazioni comunali. Potrebbero pertanto partire una serie di controlli sulle seconde case, per verificare che queste siano effettivamente la redsidenza dei contribuenti. Nel caso in cui l’amministrazione comunale riuscisse a dimostrare che non lo fosse, potrebbe richiedere gli omessi versamenti dell’Imu degli ultimi cinque anni. Potranno essere sottoposti alla verifica, quindi, tutti gli immobili collocati nelle zone turistiche di mare o di montagna, ma anche quelli dislocati in città, ma che siano occupati solo e soltanto da una parte della famiglia. Troppo spesso  le seconde case sono state considerate delle abitazioni principali, proprio perché uno dei due coniugi aveva deciso di spostarvi al suo interno la propria residenza anagrafica. La sentenza, come ribadito, ha inoltre  il merito di aprire il filone di tutte le abitazioni che insistono in città.  Anche in questo caso sarà cura delle amministrazioni comunali verificare se la residenza anagrafica corrisponda ad una vera e propria vita quotidiana al suo interno. Si mette pertanto fine ad una ingiustizia che finora vedeva far passare seconde case per casa principale. Una situazione che vedeva  danneggiati, quei cittadini onesti e perbene,che pur possedendo seconde case  pagano l’imposta in modo corretto. Le agevolazioni per l’ abitazione principale , bisogna ricordare,valgono solo e soltanto per un unico immobile. Una famiglia vive la propria vita all’interno di una sola casa, nulla vieta loro di averne una seconda, ma su questa si dovrà pagare l’Imu. Anche nella nostra Sorrento, la parola ora passa alla prossima Amministrazione Comunale, che  dovrà presto  avviare i dovuti controlli per scovare coloro che finora hanno adottato furbescamente determinati metodi per eludere l’imposta. Una occasione quindi per fare cassa e destinare magari tali introiti a quella parte di popolazione meno abbiente. – 07 ottobre 2020 – salvatorecaccaviello

Fonte: TREND on line.com

Commenti

Translate »