Europa League: Real Sociedad, i segreti  svelati da Fabian Ruiz

Sono bravissimi, amano il gioco palleggiano basso, grandi doti tecniche: proprio come noi»
Ve la spiego io la Real, senza troppi giri di parole: perché è chiaro che Fabian la conosce bene. Questa è casa sua e stavolta c’è un derby personale: si torna in Spagna, dove è una stellina, ed è inutile fingere di essere ignaro di ciò che giri in quel Paese che gli appartiene per intero. «Sono forti, molto forti. E sono bravi, molto bravi. E amano giocare al calcio, come noi». Il resto va da sè, andrà scoperto in campo, perché come si direbbe (banalmente), mica tutte le partite sono eguali: e però questa è proprio diversa per Fabian Ruiz, che per la prima volta sente di essere in ballottaggio (e in svantaggio rispetto a Lobotka) e che però va a respirare il profumo d’una terra tutta sua. «Una bella sensazione ed anche un’emozione: ci aspetta la capolista della Liga e già questo basterebbe per spiegare le difficoltà che incontreremo».

Vamos a ganar. Real Sociedad-Napoli ha già un peso particolare, è una partita da non poter perdere, non per Fabian, che su questa giostra dell’Europa League ci vuole restare, costi quel che costi, e che in questa serata speciale sa come anestetizzare il pericolo che arriva da vicino. «Servirà l’atteggiamento giusto, chiaramente, ma noi siamo qua per vincerla». Ci sarà un’ora e mezza complicata, contro una squadra che sembra quasi il Napoli, perché analogie ce ne sono: «Come noi, amano palleggiare dal basso, senza mai buttar via la palla. Hanno vinto la prima in Europa League e stanno convincendo anche in campionato, dove è complicato per chiunque».

Uomo ovunque. C’è un centrocampo extra large in questo Napoli, che per San Sebastian ha anche recuperato Zielinski ed Elmas, destinati semplicemente a riscoprire certe abitudini accantonate per un bel po’, durante l’isolamento: ma qualcosa è cambiato, con l’arrivo di Bakayoko, e anche per Fabian è iniziata un’altra vita. «Con lui mi sto trovando molto bene, anche se ho giocato soltanto due partite. Bakayoko è più difensivo rispetto a me e questo mi concede più libertà per andare avanti». E tracciare la strada: verso i sedicesimi di finale, che sanno di obiettivo minimo, la prima svolta è a San Sebastian.

Quante facce. Ce ne sono tanti, adesso, e ognuno può fare varie cose, il mediano o la mezzala, la fase attiva e quella passiva, il trequartista o ciò che sembra possa essere più utile in quel momento. Io gioco dove vuole il tecnico, non ho nessun problema a spostarmi, ma devo dire che in questa posizione, davanti alla difesa ed al fianco di Bakayoko, mi trovo bene, mi sento nel vivo del gioco ed avverto responsabilità che mi danno gusto. Ma questo è un problema secondario: ora ci interessa semplicemente questa partita con la Real Sociedad e chiunque vada in campo avrà un solo obiettivo. Vincerla, per lasciare che la sconfitta con l’AZ venga definitivamente rimossa».

fonte:corrieredellosport

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