Decreto per gli aiuti: ristori fino a 150 mila euro. Mille euro una tantum ai precari tra cui gli stagionali

Covid in Italia. Il decreto approvato ieri per gli aiuti è anche più ricco di quanto annunciato alla vigilia. Per le attività che sono chiuse a causa delle restrizioni previste dai Dpcm del governo e per quelle che, sempre a causa dei Dpcm, hanno visto ridotta la propria attività, arrivano gli annunciati ristori. Saranno pagati in «automatico» dall’Agenzia delle Entrate entro l’11 novembre. Per chi li aveva già ottenuti a giugno, non sarà necessario presentare una nuova domanda. Si vedrà accreditare direttamente sul proprio conto corrente una cifra fino al doppio di quella riconosciuta dal precedente decreto.

L’importo dipenderà dal codice Ateco dell’attività e il contributo massimo non potrà superare i 150 mila euro. Alle discoteche andrà il 400% dell’indennizzo ricevuto la prima volta, alle sale giochi il 200%, ai ristoranti il 150%, ai Bar e alle pasticcerie il 100%. Questa volta non ci sarà un limite di fatturato come nella precedente misura che aveva posto un limite a 5 milioni. Anche chi ha un giro d’affari maggiore potrà presentare la richiesta, ma dovrà attendere qualche settimana in più per avere l’accredito dei fondi. Un piccolo tira e molla c’è stato sui settori da inserire nei ristori. Il ministro dei trasporti, Paola De Micheli, ha ottenuto che fossero ricompresi anche i Taxi e gli Ncc.

Corposo anche il pacchetto presentato dal ministro del lavoro Nunzia Catalfo. La Cassa Covid viene prorogata di sei settimane, fino alla fine dell’anno (ma potrà essere usata fino a gennaio). Ma per chi non utilizzerà la Cig, il governo concede altre 4 settimane di esonero dal versamento dei contributi. Un esonero che invece viene riconosciuto a tutte le imprese sospese dal Dpcm. Anche i licenziamenti restano bloccati fino al 31 gennaio del prossimo anno.

Per i lavoratori più colpiti dal lockdown soft, arriva invece un contributo di mille euro una tantum. Lo riceveranno i lavoratori dello spettacolo (con redditi inferiori a 50 mila euro), i venditori porta a porta, i lavoratori stagionali, i prestatori d’opera e i lavoratori intermittenti. Per i lavoratori dello sport l’aiuto sarà invece di 800 euro. Sempre per le imprese danneggiate dal Dpcm, arriva l’esonero dal versamento della seconda rata Imu, un nuovo credito d’imposta sugli affitti (durerà per tre mesi: ottobre, novbembre e dicembre), e il rinvio al 30 novembre delle dichiarazioni 770.

Nel pacchetto da 6,8 miliardi approvato ieri, ci sono anche 400 milioni per gli indennizzi al turismo, misure per l’export e anche per gli straordinari delle Forze di polizia. Intanto ieri il Censis e Confimprese hanno lanciato l’allarme sul Natale. C’è il rischio che vadano in fumo 25 miliardi di euro di spesa delle famiglie con un eventuale lockdown durante le feste di fine anno.Secondo il rapporto Censis-Confimprese, sommando le nuove restrizioni al primo lockdown, viene stimato un crollo dei consumi nel 2020 di 229 miliardi (-19,5% in termini reali in un anno), a cui sarebbe associato un taglio potenziale fino a 5 milioni di posti di lavoro.

Fonte: Il Mattino

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