CORONAVIRUS: AISS, ‘A VIGILARE SU RISPETTO NORME SIANO PROFESSIONISTI, NON VOLONTARI IMPREPARATI

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Con il Covid eventi e manifestazioni sono stati cancellati, migliaia gli addetti ai servizi di controllo e gli steward lasciati a casa. Una condizione che, con la recrudescenza autunnale del contagio e le limitazioni che sono già state poste in essere, è destinata a perdurare ancora a lungo. Intanto le Amministrazioni locali sottolineano l’urgente necessità di personale per garantire la fattibilità e il rispetto sul territorio delle regole e del distanziamento. A tal proposito Aiss, Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria – Federterziario, propone che siano i dipendenti delle agenzie soggette a licenze di Polizia (ex art. 134 del T.U.L.P.S.) preparati e qualificati a poter svolgere tali funzioni sul territorio, e non improvvisati volontari ‘assistenti civici’ senza alcuna attitudine e competenza specifica”. Lo scrive in una nota Claudio Verzola, responsabile relazioni istituzionali dell’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria. “Il fatto che, con direttiva del 18 Luglio 2018, il Ministero dell’Interno abbia introdotto le nuove linee guida per l’individuazione delle misure di contenimento del rischio in manifestazioni pubbliche con condizioni di criticità, prevedendo la possibilità di utilizzare per i servizi di controllo anche personale proveniente da associazioni di volontariato, quindi privo di qualifiche e di preparazione specifica in materia, ha arrecato notevoli danni a istituti di vigilanza e agenzie di sicurezza, creando una situazione di sperequazione e di dumping per cui l’avvalersi di associazioni di volontari (pagate sotto forma di rimborso spese) risulta economicamente più vantaggioso rispetto a quanto offerto dalle realtà soggette a licenze di Polizia (ex art. 134 del T.U.L.P.S.) – continuano da Aiss – Il danno ovviamente riguarda tanto i datori di lavoro quanto i lavoratori stessi: vittime di una concorrenza sleale portata avanti da individui di fatto ”abusivi”, non qualificati e sottratti a tutti gli obblighi di legge di cui sopra, con conseguente de-professionalizzazione della mansione stessa.
Utilizzare personale qualificato, dunque. “In questo modo si andrebbe a ridurre le difficoltà e sofferenze economiche di istituti di vigilanza e agenzie di sicurezza – insiste Claudio Verzola – già caratterizzati da esposizioni bancarie paurose per via delle condizioni di lavoro al massimo ribasso. Il controllo e la sicurezza forse non sono entità immediatamente visibili come altre ma di certo risultano di importanza cruciale per la salvaguardia dell’ordine e dell’incolumità dei singoli. Serve dare segnali che ristrutturino quella ”Cultura della Sicurezza” che, da elemento imprescindibile del vivere civile, ora più che mai assurga anche ad asset strategico del nostro interesse nazionale

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