Cetara. La Colatura di Alici riceve il riconoscimento a marchio Dop dopo un lungo iter burocratico durato cinque anni

Cetara. Dopo un lungo iter burocratico che ha avuto inizio nel 2015, ora la città della costiera amalfitana riceve finalmente il riconoscimento della Colatura di Alici a marchio Dop. A riportare la notizia “Il Sole 24 Ore” in un articolo che riportiamo integramente e nel quale si descrive come la colatura di alici nasca dalle sapienza e della tradizione dei monaci cistercensi amalfitani. Dopo la pesca i monaci pulivano ed evisceravano le alici che venivano poi disposte a strati con il sale grosso in botti di legno, al di sopra dei quali vi ponevano degli enormi massi che facevano da pressa. Il liquido che ne fuoriusciva era talmente profumato che fu utilizzato degli stessi monaci per condire i piatti, il resto è storia.

«Finalmente può cominciare la fase più interessante di tutte: la produzione – afferma la presidente dell’Associazione per la valorizzazione della Colatura di Alici di Cetara, Lucia Di Mauro –. Nove mesi minimo di maturazione delle alici nei terzigni e nelle botti di legno, che significa l’arrivo sugli scaffali della Colatura di Alici di Cetara Dop nel 2021»

Un volume d’affari per un prodotto di nicchia che oggi si aggira intorno ai 2 milioni di euro per una produzione di 35mila litri di colatura. Ipotizzando di destinare oltre il 50% delle quantità di alici catturate nell’area marina antistante la provincia di Salerno, pari a circa 400 tonnellate di alici, in base ai possibili rapporti di produzione (20-25% di liquido a fronte della materia prima impiegata), si possono stimare livelli di produzione di colatura di alici di Cetara Dop oscillanti fra 80mila e i 100mila litri. Il prezzo di collocamento del prodotto sul mercato, stagionato 9 mesi, potrà raggiungere 100 euro al litro (10 euro per una bottiglia di 100 ml). In conclusione, per la trasformazione di oltre la metà della quantità di alici catturate nell’area di pesca della Dop, sarebbero stimabili volumi di affari che oscillano fra 8 e gli 10 milioni di euro.

Un momento sognato tante volte da quanti hanno lavorato sodo per riuscire a raggiungere questo traguardo, a cominciare dal professor Vincenzo Peretti, il responsabile dell’Iter della Dop e membro dell’Associazione del Comitato Scientifico per la valorizzazione della Colatura di Alici di Cetara che ha curato il disciplinare: «Finalmente ci siamo. La realizzazione del piano di controllo di Agroqualità, ente di certificazione scelto dall’Associazione per la valorizzazione della Colatura di Alici di Cetara, è veramente l’ultimo passo per iniziare la produzione. La Campania è la prima Regione in Italia a potersi fregiare di una Dop prodotto trasformato di mare».

Presto le aziende interessate potranno partire per realizzare le prime confezioni della Colatura di Alici di Cetara Dop, seguendo il disciplinare di produzione. Importante contributo sarà dato dai pescatori salernitani rappresentati nell’Associazione da due armatori Cetaresi: Pappalardo Salvatore e Federmar. Quattro le aziende produttrici che hanno aderito al progetto: Iasa, Delfino, Nettuno e Armatore. Per i ristoratori di Cetara sottoscrivono: Al Convento, La Cianciola e San Pietro.

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