Campania. De Luca: “Stupido dire che le scuole vanno chiuse per ultime, con questi dati non si riaprono”

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Campania. De Luca: “Stupido dire che le scuole vanno chiuse per ultime, con questi dati non si riaprono”.

Nel corso della consueta diretta settimanale, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è tornato a parlare della decisione di chiudere le scuole: “Ho ascoltato affermazioni stupide e irresponsabili. Con questi dati le scuole non si riaprono: è stupido e da irresponsabili dire che le scuole vanno chiuse per ultime. Le attività da chiudere non sono in astratto, ma dipendono dai contagiati che abbiamo. Di fronte ad un aumento di contagi come quello che abbiamo registrato tra docenti e alunni, l’unica risposta che la ragione può dare è quella di evitare che il contagio si diffonda. La priorità non sono gli ideologismi ma bloccare i contagi. Le decisioni non si prendono in astratto ma sulla base dei numeri. Nel programma scuola sicura nell’Asl Na 2 abbiamo avuto 50 postivi, tra questi: 5 nella fascia da 0 a 5 anni, 17 positivi da 6 a 10 anni. In ambito scolastico abbiamo 300 positivi solo nella Napoli 2. Non abbiamo chiuso le scuole ma c’è la dad. Si chiude mobilità o livello di assembramento. Si aprono le elementari lunedì se c’è la possibilità di garantire la sicurezza dei bambini altrimenti no. Nelle 2 settimane di apertura delle scuole siamo passati nella fascia 0-5 anni da 88 positivi a 402 positivi. Da 6 a 10 anni prima 57 contagi, dopo 476 positivi. Dagli 11 ai 14 anni prima 49 contagi, dopo 479 contagi. Fascia 15-18 dopo l’apertura 558 positivi (prima una ottantina). Chiedo alle madri e ai papà, vi sentite di mandare ora i figli a scuola?”.

“Ogni giorno che passa rischia di aggravarsi in maniera insostenibile la situazione dell’epidemia. Per questo io ritengo che non ci sia più un’ora di tempo da perdere. Perfino l’ordinanza che entra in vigore oggi è già superata dai dati del contagio con i quali dobbiamo fare i conti. Io credo che dobbiamo decidere oggi, non domani, non fra una settimana, perché davvero non abbiamo più davanti tempo da perdere. Avevamo immaginato una chiusura parziale, ma per i dati che abbiamo non basta più neanche questo. Dobbiamo decidere di chiudere tutto”.

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