Baresi diventa vicepresidente Così il Milan rinnova il suo mito

la nomina nel giorno del 23° anniversario del suo addio al calcio Dopo Maldini l’ex numero 6 avrà un ruolo apicale L’ad Gazidis spiega: «Vogliamo i giovani migliori»
Il modo migliore per solennizzare in un colpo solo passato e presente. E andare incontro alle tradizioni che, come ripete Paolo Scaroni, «sono anche un modo per costruire il futuro». Il valore alla storia del Milan lo ha dato il presidente rossonero, all’inizio dell’assemblea dei soci, nominando Franco Baresi vice-presidente onorario del club. Proprio ieri, peraltro, cadevano i 23 anni dall’ultima partita («Ricordo ogni singolo momento di quella giornata», ha scritto Baresi su Twitter) del simbolo milanista: il giro di campo a San Siro, tra le lacrime di inevitabile commozione al passo d’addio, è ancora un’immagine indelebile a tinte rossonere. Il filo della storia che si riallaccia, anche perché leggere i nomi di Baresi e Maldini nell’organigramma del Milan è come una stretta al cuore. Dietro alla scrivania, negli uffici di Casa Milan: quello è l’habitat naturale per chi ha saputo far parte della leggenda. Vent’anni tondi con questa maglia, per Baresi: trofei che non si contano più talmente è l’abbondanza tra scudetti – sei – e tre Champions League oltre a due Coppe Intercontinentali e molto altro. Al punto da rendere blasfemo qualsiasi altro futuro proprietario del numero 6 rossonero: maglia ritirata dal Milan, così come è successo nel 2009 per lo stesso Maldini, ora direttore sportivo. Accomunati da quest’occhio di riguardo che ha avuto il club, e poi dentro senza fretta nei quadri dirigenziali. «Ringrazio la società per un incarico che mi riempie di orgoglio», ha commentato Baresi, dal 2008 alla direzione marketing del Milan e tre anni e mezzo fa nominato brand ambassador. «Sono felice di questo riconoscimento, e che abbiano pensato proprio a me».
PROPRIETA’ FORTE. A proposito di grandi ex, la promozione a vice-presidente onorario di Baresi avviene qualche mese dopo il benservito a Boban. Incompatibilità ai piani alti del Milan, nella scorsa stagione, mentre ora la barra è dritta anche per il lavoro sul mercato che sta conducendo lo stesso Maldini. L’assemblea dei soci di ieri è stata anche l’occasione per l’a.d. Gazidis di illustrare la strategia. «Vogliamo ingaggiare alcuni dei migliori talenti in giro per il mondo e farli crescere con noi: siamo soddisfatti dalla finestra estiva del mercato, e Maldini si sta già attrezzando per la fase invernale. Stiamo attraversando un momento positivo, con una proprietà forte alle spalle, ma il percorso è ancora lungo e impegnativo. Se dovessimo qualificarci alle coppe per il prossimo anno, la nostra valutazione in merito al Fair Play Finanziario avverrà nell’ottobre 2021. Arriveremo alla piena conformità».

PREMIO FEDELTA’. Il Milan ai milanisti: lo slogan berlusconiano di qualche anno fa, in realtà, si riferiva agli allenatori. Mentre i casi di sodalizio post-carriera, all’estero, richiamano l’esempio di Franz Beckenbauer. Il presidente onorario del Bayern ha avuto questa nomina undici anni fa, dopo essere stato al timone del club dal ’94 al 2002. Ed essersi coperto di gloria con la maglia bavarese, grazie soprattutto alla conquista di tre Coppe dei Campioni consecutive negli anni ’70. In Olanda, l’Ajax ha consegnato a Overmars il ruolo di ds e a Van der Sar quello di direttore generale. Mentre, Bobby Charlton e Alex Ferguson sono nel cda dello United.

fonte:corrieredellospor

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