Agerola, Giovanni Milano assolto: ecco alcune precisazioni dalle parti civili

Agerola. Termina qui l’odissea per Giovanni Milano, dirigente dell’Ufficio Tecnico accusato – nel mese di dicembre 2010 – di un presunto abuso d’ufficio.

Ecco alcune precisazioni che riceviamo e pubblichiamo integralmente:

In merito all’articolo del 16.10.2020 intitolato “Assolto Giovanni Milano” quali parti civili del procedimento dobbiamo precisare quanto segue.

Non è affatto giusto definire la vicenda giudiziaria come una lite tra vicini, ignorando o sminuendo tutti i disagi, le sofferenze, materiali e morali, le critiche e anche le spese che per oltre dieci anni abbiamo dovuto subire ed affrontare. E ‘ancora più avvilente pensare poi, come cittadini, che lo Stato Italiano abbia, per oltre dieci anni, impiegato sforzi e risorse di Pubblici ministeri, Giudici e cancellieri dal Tribunale di Torre Annunziata, fino alla Corte di Appello di Napoli solo per far luce su una banale lite tra vicini.

Ovviamente c’era molto di più in gioco. Basti pensare che in primo grado erano finiti sotto processo ben 10 imputati, tutti “salvati” dalla prescrizione. In ogni caso, il titolo dell’articolo non rende giustizia (nemmeno in questo caso) alla sostanza della vicenda. L’assoluzione per intervenuta prescrizione non equivale ad assoluzione per non aver commesso il fatto, ma è la semplice constatazione da parte dell’Autorità Giudiziaria dell’avvenuto decorso di un ampio lasso di tempo dalla commissione del reato, tanto da non rendere più utile, nella prospettiva dello Stato, perseguire penalmente l’imputato. L’assoluzione per prescrizione è, quindi, una sconfitta per lo Stato che dopo anni di attività e spreco di risorse, non rende giustizia alle persone offese e nemmeno all’imputato, il suo carico il dubbio della completa innocenza.

Con una importante precisazione però che, essendo stato assolto per prescrizione in grado di appello, il tecnico comunale resta obbligato a provvedere al risarcimento dei danni alle persone offese, poiché era stato comunque dichiarato colpevole in primo grado. Lasciamo a ciascuno la libertà di valutare la sostanza della vicenda e non solo la forma.

Acampora Anna – Battimelli Antonio.

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