Valentina e Gaetano, finalmente sposi.

La celebrazione di un matrimonio è sempre un avvenimento importante, non solo per gli sposi ma per l’intera comunità che li accoglierà. Essi sono una nuova cellula che serve a mantenere vivo e sano l’intero corpo sociale, permettetemi un po’ di analisi sociologica spiccia, visto che io e lo sposo siamo stati compagni di università. Lo sapeva bene Gaetano Amalfi, magistrato e studioso illustre di Piano di Sorrento, che agli usi e costumi matrimoniali della penisola sorrentina dedicò più di un saggio. Mi domando don Gaetano cosa avrebbe pensato oggi, in tempo di covid, nel vederci tutti mascherati e distanziati, attenti a non toccarci e a sobbalzare al primo colpo di tosse di qualcuno accanto a noi. Forse si sarebbe liberato della mitica bombetta, arricciato i mustacchi e pensato, preoccupato, di trovarsi di fronte ad un matrimonio di eccentrici inglesi, celebrato secondo i canoni vittoriani; insomma il festival dell’ipocrisia benpensante che Bertrand Russell tanto criticò nel suo testo “Matrimonio e morale” tenendo a sottolineare che: “L’essenza di un buon matrimonio è il rispetto delle reciproche personalità, unito a quella profonda intimità fisica, mentale e spirituale che rende il vero amore la più valida delle umane esperienze. Tale amore, come ogni cosa grande e preziosa, vuole una sua propria morale, e spesso sacrifica il meno al più. Ma questo sacrificio deve essere volontario, altrimenti verrebbe a essere distrutto quell’amore, per amore del quale viene compiuto”. Queste riflessioni il filosofo gallese le scriveva nel 1929 ma sono valide ancor oggi per tutte le coppie. Il 15 luglio 2020 il famoso Comitato scientifico, fissate linee guida e protocolli, ha permesso che riaprissero sale ricevimenti e location per cerimonie: le aziende di catering, i fotografi, i gruppi musicali, i fioristi ed i wedding planner hanno ripreso a lavorare. In Italia il coronavirus ha impedito che si celebrassero quasi 70mila matrimoni, con la fine del lockdown molte coppie sono riuscite a ottenere una nuova data sempre nel 2020. Valentina D’Avanzo e Gaetano Aversa sono tra le coppie che sono riuscite a convolare a nozze al secondo tentativo, e neanche era scontato vista la recrudescenza di coronavirus di queste settimane. Oggi 10 settembre nella Basilica di San Michele Arcangelo a Piano di Sorrento hanno coronato il loro sogno d’amore, come si suol dire, ma la loro generazione rimarrà quella del lockdown; probabilmente ai nipotini racconteranno la storia di quando in Italia, a causa della diffusione di un virus venuto dalla Cina, fummo costretti a chiuderci in casa, e migliaia di future spose si girarono nervosamente  i pollici pensando alle pubblicazioni, le fedi da ritirare, le partecipazioni, le bomboniere, lo stress di dover rimandare tutto o nella peggiore delle ipotesi di celebrare il proprio matrimonio  con i due testimoni e il celebrante, senza gli amici di una vita e senza la festa scanzonata del pranzo nuziale. Oggi finalmente, stando sempre attenti al covid, abbiamo festeggiato Valentina e Gaetano che come ha detto il sacerdote dall’altare sono diventati un sacramento. San Paolo nella Prima lettera ai Corinzi scrive che: “L’amore è paziente”, e Valentina e Gaetano lo sono stati. Quindi aggiunge che : “l’amore non è invidioso, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore non avrà mai fine”. Con queste parole auguro a Valentina e Gaetano e a tutte le coppie d’Italia che hanno tanto pazientato e mai perso la speranza: un futuro radioso di buona salute e prosperità.
Luigi De Rosa

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