Sorrento. Tragedia del primo maggio, affissi i manifesti

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Sorrento. Tragedia del primo maggio, affissi i manifesti. Sono passati oltre tredici anni da quel triste e drammatico giorno del primo maggio 2007, in cui  Claudia Fattorusso e Teresa Reale persero la vita, travolte da una gru in piazza Sant’Antonino, a Sorrento. All’uscita della chiesa la caduta del cestello utilizzato per montare le luminarie per la festa di Sant’Antonino dei giardinieri uccise due donne: Claudia Fattorusso Morelli (86 anni) e la nuora Teresa Reale (50 anni).

Gli anni passano, ma il ricordo resta vivo e la ferita aperta: per questo motivo, negli scorsi giorni, i familiari delle due donne hanno fatto affiggere in città un manifesto.

Nella lettera aperta ai sorrentini evidenziano che “il candidato sindaco Marco Fiorentino per l’incidente del 1 maggio 2007 è stato condannato definitivamente dalla Suprema Corte di Cassazione (sentenza del 4/11/2015) ad un anno e sei mesi di reclusione (sentenza della Corte di Appello di Napoli del 25 ottobre 2016) in quanto ritenuto penalmente responsabile – in concorso con altri e nella sua qualità di sindaco di Sorrento – della morte della due vittime”. Inoltre, si legge che Fiorentino “non ha mai rimborsato le somme che il Comune di Sorrento ha anticipato per il risarcimento dei danni in sede civile, tanto che il Tribunale di Torre Annunziata, con sentenza confermata in appello, lo ha ritenuto incompatibile con la carica di consigliere comunale”.

Sorrento. Tragedia del primo maggio, affissi i manifesti

Non ha tardato ad arrivare la replica di Fiorentino: nel messaggio indirizzato “alla mia città” spiega come “la famiglia Morelli ancora una volta come cinque anni orsono, in prossimità – alcuni giorni prima – della data fissata per le elezioni ha fatto affiggere manifesto il cui contenuto è espressione di chiaro ed esclusivo intento di danneggiare la mia reputazione pubblica e la mia immagine politica. Percepisco quella della famiglia Morelli, o meglio dei Morelli, condotta intimidatoria originata dal timore della mia difesa nei giudizi che stanno intentando nei confronti miei e del Comune di Sorrento per conseguire ulteriore risarcimento danni e dalla necessità di continuare ad avere, e comunque di avere, anche nei giudizi che hanno in corso, quale avversario un’amministrazione amica”.

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