Sant’Agnello. Sciacalli sui fitti delle 53 famiglie senza più casa

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Sant’Agnello. Sciacalli sui fitti delle 53 famiglie senza più casa. Le famiglie aggiudicatarie delle 53 case dell’housing sociale di via Monsignor Bonaventura Gargiulo cercano appartamenti dove potersi trasferire in attesa di buone notizie dall’inchiesta. Ma quando chiedono il costo del canone di locazione si sentono “sparare” cifre esorbitanti, fuori mercato. È ciò che denunciano gli stessi inquilini ancora una volta in un documento sottoscritto insieme e rilanciato pure sui social network. «La penisola sorrentina è solo per i turisti “usa e getta”. Vergogna» è il ritornello rilanciato nuovamente dalle famiglie di Sant’Agnello che dallo scorso mese di febbraio sono state travolte da un vero e proprio incubo.

Dopo aver partecipato a un bando indetto dal Comune di Sant’Agnello e i permessi ottenuti dalla società Shs che ha realizzato le palazzine, sono stati apposti i sigilli al complesso residenziale giudicato irregolare dalla Procura di Torre Annunziata che contesta violazioni urbanistiche nella procedura di rilascio del permesso di costruire firmato dall’amministrazione municipale.

«Si vergogni chi ha pensato solo al proprio interesse e tornaconto fregandosene di 53 famiglie che per mettere da parte quei soldi hanno sudato caro e amaro – dicono gli inquilini- Si vergogni chi nonostante tutto non fa niente per cercare di risolvere questa situazione e si vergogni chi continua a speculare sulla mancanza di case offrendo quelle poche a prezzi assurdi». Nonostante le istanze e gli appelli, l’housing sociale di Sant’Agnello rimane ancora sotto sequestro. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata Antonio Fiorentino ha convalidato il sequestro mentre il Tribunale del Riesame di Napoli ha rigettato i ricorsi presentati dagli indagati. Al momento ci sono quattro persone sotto inchiesta. Si  tratta dell’ingegnere Antonio Elefante e del commercialista Massimiliano Zurlo, entrambi referenti della società Shs che ha ottenuto il permesso, e Danilo Esposito e Francesco Gargiulo, già amministratori dell’impresa edile New Electra a cui è stato conferito l’appalto per costruire le case. A inizio estate, una delegazione delle famiglie ha raggiunto il palazzo di giustizia di Torre Annunziata manifestando la propria amarezza per aver subito una beffa perché, da vittime, dopo aver anticipato centinaia di migliaia di euro per comprare le case e aver speso soldi per mobilia e arredamenti, a poche ore dall’ingresso nelle abitazioni sono state colpite dalla svolta giudiziaria nelle indagini. Hanno così incontrato il procuratore Nunzio Fragliasso e, come rilanciato pure sui social, si son sentite dire che «sulle case metteteci una pietra sopra». Pochi giorni dopo, si è recato in tribunale pure il sindaco Piergiorgio Sagristani: «Ho chiesto che si possa giungere a un processo nel più breve tempo possibile». Proseguono intanto le indagini che si concentrano ovviamente anche su tutti gli atti adottati dalla giunta e dal consiglio comunale oltre che dall’ufficio comunale deputato all’edilizia pubblica e privata.

Fonte Metropolis

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