Salernitana:triste san Matteo per i salernitani tra restrizioni covid e contestazione alla societa’

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    Il San Matteo meno emozionante per i salernitani, particolare se non altro. Niente processione, niente fuochi tradizionali per le restrizioni anti assembramenti a causa del Covid. Niente Salernitana, pure. Il campionato inizierà tra pochi giorni, ma la piazza è stanca e sul piede di guerra contro proprietà e management. Non basta la (scarna) nota con cui “l’U.S. Salernitana 1919, la proprietà, i dirigenti, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff, nel giorno di San Matteo rendono omaggio al Santo protettore di Salerno”. Il feeling è venuto meno e si rischia di arrivare – se non lo si è già – al punto di non ritorno.

    E pensare che cinque anni fa Claudio Lotito partecipava alla processione di San Matteo – scortato fino al midollo come sempre – bissando la sua partecipazione anche del 2012, anno in cui la sua società aveva appena dismesso il logo con lo stesso patrono sul petto del Salerno Calcio, che aveva accompagnato la squadra di Perrone alla promozione dalla D alla Seconda Divisione. Nel 2015 (foto in alto) l’imprenditore capitolino era forse al punto più alto del suo gradimento in città, dopo la promozione della Salernitana in B e un avvio di campionato scoppiettante in B (la vittoria sull’Avellino alla prima giornata lasciava presagire ben altro campionato, rispetto a quello poi faticosamente condotto al termine con la salvezza ai playout contro il Lanciano). Cinque anni per far calare tutto, fino al minimo, fino alla pesante contestazione, all’insofferenza e ai colpevoli silenzi perpetrati da mesi che non aiutano una piazza che si sente abbandonata, succursale, senza progetti, né possibilità di sognare o comunque avere ambizioni… normali. La questione multiproprietà non è più procrastinabile, urge mettere ordine e dare regole certe.

    Neppure il “San Matteo, pensaci tu” che spesso accompagnava i commenti degli appassionati salernitani quando l’ippocampo era chiamato a scendere in campo il 21 settembre sembra poter alleviare le pene sportive. A proposito, l’ultima partita giocata in questa data dai granata è nefasta (il 4-0 nel 2018 patito nel derby di Benevento con Colantuono in panchina), come la penultima (nel 2005 identica pesante sconfitta a La Spezia in C1). Per la verità, le partite nel giorno del Santo protettore non hanno portato grandissima fortuna alla Salernitana, vittoriosa l’ultima volta nel lontano 1997: un altro 4-0, stavolta a favore, rifilato alla Reggiana grazie a Di Vaio (doppietta), Ricchetti e Breda. I granata avevano poi vinto il 21 settembre solo nel 1986 (la prima di campionato al Vestuti contro il Catanzaro finì 1-0, gol di Tappi) e nel 1975 (vittoria ai danni della Reggina per 2-1; Stevan e Marchi in gol per i campani, Fragasso per i calabresi. Anche in quel caso era l’esordio stagionale). Per il resto, al netto dei precedenti già citati contro Benevento e Spezia, altre due sconfitte (nel 2002 a Lecce 2-1 in B e nel 1958 al Vestuti contro la Reggina 0-1) e altrettanti pareggi a reti bianche (nel ’52 in casa col Brescia e nel ’69 in trasferta a Matera).

    fonte salernitane news

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