Positano. Un agosto da record, ma troppe auto. 6.700 accessi al giorno, un movimento di 13 mila

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Positano. Un agosto da record, ma troppe auto. 6.700 accessi al giorno, un movimento di 13 mila nella perla della Costiera amalfitana. Praticamente prenotarsi un posto auto in parcheggio ad agosto è stato un lusso, a volte alle 10 del mattino era già tutto esaurito, tanto che la polizia municipale più volte ha chiuso l’accesso al paese verso mezzogiorno. Ma problemi analoghi si sono avuti anche ad Amalfi e Ravello.

Sempre più auto sulle nostre strade, con una crescita infinita: siamo ormai a 39 milioni, 670.000 in più rispetto al 2017, con un incremento dell’1,3% che preoccupa. Le macchine sono infatti passate da 38,5 a 39 milioni e le moto da 6,7 a 6,8 milioni.

I dati arrivano dall’Aci e quello che fa scattare il campanello d’allarme è l’andamento, come dicevamo di crescita infinita: prendendo in esame l’ultimo decennio, il totale segna +7,6% grazie all’exploit di moto (+10,8%) e auto (+7,3%), mentre i veicoli industriali registrano +5,9% e gli autobus +1,3%. Certo, c’è qualche buona notizia (tra le quattro ruote, aumentano di nove volte i veicoli elettrici e raddoppiano quelli a gpl o metano. Oggi le auto ecologiche rappresentano il 9,3% del totale circolante), ma è il totale che spaventa, e come è composto il parco auto: sale ancora l’età media: 14 anni e 4 mesi per le auto a benzina, 9 anni e 8 mesi per le diesel. Il 56% delle quattro ruote circolanti ha più di dieci anni e le Euro0 sono il 9,5% del totale (con punte ben maggiori in Campania e Calabria).

Va detto per fortuna che nelle grandi città, quelle oltre 250.000 abitanti, la loro incidenza sul totale nazionale diminuisce: nel 2000 giravano nei centri urbani 172 vetture ogni 1.000 in Italia, mentre oggi il numero è calato a 136. E per entrare nel dettaglio, su base nazionale si contano 645 auto ogni 1.000 abitanti, ma in Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Umbria il rapporto supera le 720 vetture per mille residenti. Tra i Comuni, spiccano Catania (715 auto per 1.000 abitanti) e Torino (653).

Il punto è che il bilancio rottamazioni-nuove immatricolazioni è sempre negativo: analizzando i dati del Pubblico Registro Automobilistico, infatti, nel 2018 si contano complessivamente 2,4 milioni di nuove immatricolazioni (-1,9% rispetto all’anno precedente), a cui vanno aggiunti 4 milioni di passaggi di proprietà e 1,8 milioni di radiazioni. Delle 1,5 milioni di auto radiate per esportazione o demolizione, solo il 5,3% sono Euro0 e Euro1, pari all’1,7% delle auto più inquinanti ancora in circolazione.

E la spesa per tutto questo è mostruosa: nel 2018 sono stati spesi per l’auto 154 miliardi di euro, l’1,6% in più rispetto all’anno precedente. L’esborso maggiore se ne va nell’acquisto (50,1 miliardi), poi in carburante (39,4 miliardi) e manutenzione (25,6 miliardi). Tutte le voci sono in aumento, così come il gettito fiscale complessivo dei trasporti su strada che passa da 64,5 a 66,8 miliardi di euro in un anno.

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